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Venerdì, 29 Marzo 2024
Musica

Gianluca Grignani: "In Italia i media fanno istigazione al suicidio"

Il cantante si scaglia contro certa informazione che gonfia le notizie giocando con le debolezze di alcuni artisti

Lo abbiamo lasciato la scorsa settimana a Borgetto, in provincia di Palermo, dove alla vista di una ballerina salita a sua insaputa sul palco, ha dato in escandescenze e ha interrotto il concerto. E' decisamente un artista sopra le righe Gianluca Grignani, ma anche la stampa, da sempre, ci mette del suo.

Di momenti difficili ce ne sono stati tanti per lui, che adesso ha davvero le spalle larghe, soprattutto quando vogliono demolirlo. "Il gioco che fanno i media in Italia sta diventando ridicolo - ha tuonato ai microfoni di Radio Cusano Campus, ospite del format ECG - Mi hanno fatto morire tante volte, ma un poeta diceva che gli eroi muoiono solo una volta, tutte le altre volte si rialzano. Preferisco non star dietro alle cazzate che certe volte vengono fuori, evito anche di rispondere. Mettono gli anabolizzanti all'interno di molte notizie. La mia fortuna è che io sono un uomo forte e certe cose non mi hanno mai toccato più di tanto. Altre persone avrebbero potuto sentirsi quasi istigate al suicidio, i media devono stare attenti".

"Io ho le spalle larghe e un pubblico che mi adora e che mi ha perdonato certe situazioni e certe difficoltà - ha spiegato ancora Grignani - ma c'è gente che ci può morire davanti a queste cose, usano la parola, la comunicazione, come se fosse una spada in grado di tagliarti in due. Ripeto, a volte sembra istigazione al suicidio. Se fossi stato un po' più debole, se le persone che ho accanto non mi avessero creato questa corazza, mi chiedo come sarebbe finita".  

Vent'anni di carriera, che nonostante tutto è riuscito a gestire come voleva lui, senza farsi contaminare dalle massacranti dinamiche del mondo musicale: "Il segreto per arrivare a una carriera di vent'anni? Non arrivare mai all'apice. Mi sono ritirato dalla televisione per diversi mesi e ho ripreso a fare i concerti da solo in acustico, pubblicizzandoli venti giorni prima dell'evento. Bisogna sempre mettersi in gioco, per star fuori da tutti i meccanismi un po' strani che sono attorno al mondo dei live. La musica non ha profondità né lato, bisogna sperimentare, lavorare, bisogna essere artisti e non semplicemente marketing man. I soldi fanno girare il mondo, ma anche la cultura lo fa. Chi riesce ad abbinare le due cose senza vendersi, allora può definirsi artista".

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