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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Gubitosi contro il Pdl: "Se Crozza non è in Rai è colpa della politica"

Scintille in commissione Vigilanza Rai dopo che il dg ha accusato: "C’è stata una intromissione nelle normali regole della concorrenza che rappresenta un’anomalia italiana"

Se Crozza non è venuto in Rai la colpa è della politica (e del Pdl).

Il dg Luigi Gubitosi alla fine è sbottato e ha parlato ufficialmente del fallimento della trattativa per portare il comico genovese a viale Mazzini per uno show in prima serata su Rai1.

I contatti sono sfumati dopo che Renato Brunetta e altri esponenti del centrodestra sollevarono polemiche sull’ingaggio milionario che Crozza avrebbe avuto. Risultato: Crozza è rimasto a La7 con un contratto di tre anni in esclusiva.

Rispondendo durante un’audizione in Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, Gubitosi ha replicato: “La trattativa con Crozza è sfumata. Non siamo riusciti a chiudere un accordo con lui per le polemiche che ci sono state e che hanno generato un’atmosfera di forte tensione”.

Gubitosi ha sottolineato come il costo di una serata di Crozza sarebbe stato interamente ripagato dalla pubblicità, più di quanto avvenga normalmente per i programmi che finiscono in prima serata su Rai1.

C’è stata una intromissione nelle normali regole della concorrenza che rappresenta un’anomalia italiana”, ha spiegato il dg, ricordando poi che Cairo, parlando del rinnovo del contratto con Crozza, ha preferito non rivelare i dettagli sul cachet del comico perché a La7 "non abbiamo Brunetta che imperversa e ci chiede quanto costa, quanto guadagna'". 

"Io non so quanto lo paghi Cairo, lui sa quanto l’avremmo pagato noi”, dice il dg, ormai un fiume in piena che non risparmia critiche: “La Rai ha già dato, lasciateci competere nel mercato senza interferenze”.

Un paese che ha paura della satira è un paese in difficoltà morale. Non mi risulta che in altri paesi dove esiste il servizio pubblico sia successo quello che è successo nel caso Crozza, ed è un peccato che sia successo in Italia”, ha detto Gubitosi, che ha difeso anche la decisione della Rai di non divulgare i compensi, come invece richiesto da Brunetta, “circostanza che non sarebbe priva di implicazioni concorrenziali” visto che la Rai sarebbe l’unica ad avere “l’obbligo della trasparenza”.

Immediata la replica di Brunetta, che ha attaccato il dg in commissione  (“È l'ennesima provocazione da parte sua. Mancare di rispetto a una commissione parlamentare in questa maniera è un comportamento assolutamente da censurare”), seguito a ruota dagli altri esponenti Pdl.

Il Pd invece si schiera a difesa di Gubitosi. "Non ritengo che il direttore abbia insultato Brunetta. La sua è stata un'analisi che coglie un punto di verità: il mancato contratto a Crozza ha indebolito l’azienda - ha detto il vicepresidente della commissione di vigilanza Salvatore Margiotta - All'interno di questo organismo di controllo sembra essersi formata una fazione opposta alla Rai e al direttore generale che non aiuta il Paese".

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