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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cinema

Jodie Foster difende Kristen Stewart dall'attacco dei media

In un lettera aperta al "Daily Beast", l'attrice si schiera al fianco della giovane interprete di "Twilight", assediata dai cacciatori di gossip dopo la fine del suo fidanzamento con Robert Pattinson

Jodie Foster, una vita sotto i riflettori da quando aveva tre anni, scende in campo per difendere Kristen Stewart dall'attacco mediatico a cui è stata sottoposta dopo il successo di "Twilight" e soprattutto dopo la scoperta del suo tradimento con il regista Rupert Sanders, che ha portato alla fine del suo fidanzamento con Robert Pattinson.

"Non ho memoria di un'infanzia lontana dagli occhi del pubblico e dei media", ricorda l'attrice in una lettera aperta pubblicata dal sito "The Daily Beast".

Negli anni, confida Jodie Foster,  si è trovata costretta a costruirsi degli "strumenti di sopravvivenza" per tenere lontani gli sguardi invadenti dei cacciatori di gossip, a volte "modificando anche le mie scelte professionali per garantire a me (e alle persone che amo) la maggior dignità possibile".

"Se fossi stata una giovane attrice al giorno d'oggi, avrei lasciato prima ancora di iniziare. Se fossi cresciuta in questa cultura dei media, non credo che sarei sopravvissuta emozionalmente", dice l'attrice.

Jodie Foster ricorda quando si trovò a lavorare per cinque mesi con Kristen Stewart, all'epoca una bambina di 11 anni, sul set di "Panic Room".

Semplice, istintiva, piena di voglia di giocare ma decisa a continuare con la recitazione, Kristen Stewart è cresciuta diventando "una bellissima giovane donna che sola sul marciapiede, testa bassa, pugni stretti, che cammina velocemente, assediata da energumeni con le macchine fotografiche a un palmo dal viso che urlano 'Kristen, come ti senti?', 'Sorridi, Kris', 'Hey, hey, l'hai presa?', 'Sì, l'ho presa'". Una giovane donna che ha imparato a non piangere, a non alzare lo sguardo, con i pugni in tasca.

"Gli attori che diventano celebrità dovrebbero essere grati per l'attenzione del pubblico che ricevono. Dopo tutto, vengono pagati. Ma per mettere in chiaro le cose, uno stipendio per una performance sullo schermo non comprende anche il diritto di invadere la privacy di una persone, o di distruggerne la stessa identità".

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