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Venerdì, 19 Aprile 2024
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'La Porta Rossa', Lino Guanciale commissario tra noir e soprannaturale

Dal 22 febbraio su Rai 2 la fiction scritta da Carlo Lucarelli e Giovanni Rigosi. Nel cast Lino Guanciale e Gabriella Pession. "Action, poliziesco, giallo e amore si mischiano all'interno della storia", spiega il protagonista

E' un commissario davvero particolare quello interpretato da Lino Guanciale nella fiction 'La porta rossa', ideata da Carlo Lucarelli e Giampiero Rigosi e diretta da Carmine Elia, in onda dal 22 febbraio su Rai 2. 

Il commissario Leonardo Cagliostro, infatti, viene ucciso nella prima puntata ma in qualche forma resta in azione, soprattutto perché deve scoprire chi è il proprio assassino e salvare sua moglie, un magistrato interpretato da Gabriella Pession. L'elemento sovrannaturale entra quindi in una classica fiction investigativa, come spiega il protagonista.

"Ci sono almeno tre generi individuabili, i cui registri si trovano all'interno della storia" spiega l'attore abruzzese. "L'action, il poliziesco, il giallo, la storia d'amore, ovviamente. Il tutto con dei presupposti di surrealtà fortissimi".

Cagliostro è un personaggio molto diverso da quelli interpretati da Guanciale finora in tv: ha un caratteraccio, è trasandato, antipatico, pensa soltanto al proprio lavoro. Ed è molto reale anche se viaggia nell'aldilà.

"Il personaggio, vedrete, non ha aloni o aureole che lo identificano come strano rispetto al resto", prosegue. "Lo vedete semplicemente camminare fra gli altri e poi non esserci più all'improvviso, come le presenze che è possibile avvertire con il maggior potere di realtà possibile".

Protagonista di questa fiction ambientata a Trieste è dunque ancora un personaggio maschile con mille lati oscuri ma che rappresenta la legalità, come quelli interpretati da Marco Giallini e Alessandro Gassman in due serie di grande successo, 'Rocco Schiavone' e 'I bastardi di Pizzofalcone'

Carlo Lucarelli a tal proposito ha affermato: "Nonostante siano contraddittori, perché ovviamente sono bei personaggi quelli citati perché sono contraddittori, pieni di sfumature naturalmente, non sono uno stereotipo e basta, sono l'eroe, il buono. E noi abbiamo una gran voglia di seguire un eroe che finalmente ci porta in fondo, ci spiega cosa è successo, e punisce i cattivi".

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