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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, la lettera al Padreterno di Paola Cortellesi: "Nun ha senso niente se non poi sta co la gente"

L'attrice romana recita una poesia scritta dalla sua 'amica S', come la definisce lei. Protagonista un uomo sbruffone, che ha inquinato mari ed ora "ha capito la lezione a colpi de bastone". Ecco il video, diventato virale in Rete

Una poesia che parla della condizione dell'uomo. Del suo essersi affannato "a fa le guerre, arma’ li razzi" a guardare da remoto i satelliti, gli uragani, i cicloni, gli tsunami. Un uomo che pensava di sapere molte cose più del padreterno e che ora si trova alle prese con il coronavirus.  E' la lettera pubblicata su Instagram da Paola Cortellesi, che recita in romanesco un componimento scritto dalla sua "amica S", come la definisce lei. 

La Cortellesi parla di un uomo sbruffone, che ha inquinato mari e fiumi, che ha riempito le spiagge di liquami "de monnezza". Parla dei boschi incendiati dai piromani, dei ghiacci sciolti, di intere specie animali devastate dalle azioni dell'uomo. "Padre mio, scusa li toni, ma lo so che me perdoni si te dico francamente st’omo tuo non vale niente", recita l'attrice. Ma quell'uomo, aggiunge l'attrice romana, "ha capito la lezione sotto i corpi der bastone".

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Si riferisce all'epidemia la Cortellesi, al Coronavirus che ha costretto l'umanità a cambiare in fretta a capire che "nun ha senso proprio niente si nun poi sta co la gente". E' un uomo disperato, stanco, quello descritto. Un uomo che vuole fiato, vuole 'nprato, vuole er vento sulla pelle, l'aria fresca de collina e quella del mare che è salina, vuole l'erba sotto i piedi, un pallone co du reti. Vuole ritrovare l’orizzonte sconfinato nel tramonto della sera e la calma, quella vera.

"Tu da solo tutto puoi - va avanti allora l'attrice -  tu, che non sei come noi, fa fini’ st’epidemia che scompaia, vada via".

E parlando di coloro che combattono ogni giorno, di chi in tuta bianca va avanti senza sosta per vincere contro questo invisibile nemico, la Cortellesi sottolinea quante cose belle l'uomo è capace di fare: "M’emoziono adesso e tremo - termina la poesia - che quest’essere mortale, a cui il male ha messo un freno po’ fa cose straordinarie, si capisce che è terreno.

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