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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Max Cavallari: "Bruno segue i discorsi, capisce e non sta più fermo nel letto"

Ha preso a muoversi con la sedia a rotelle, riconosce i sapori, cercando di masticare. Chiede dei suoi cari, migliora di giorno in giorno. Supportato dagli amici e dall'amore della moglie Rosy

Le condizioni di Bruno Arena migliorano giorno dopo giorno, lentamente ma migliorano. Ne da notizia il suo grande amico Max Cavallari in una recente intervista a DiPiù. Il prossimo 14 settembre al teatro nuovo di Milano sarà presentato uno spettacolo da Claudio Bisio e Katia Follesa, una serata benefica, la cui raccolta di proventi sarà devoluta per l'acquisto di un macchinario speciale per il centro riabilitativo, dove Bruno si trova.

Max ha raccontato quali sono, attualmente, le condizioni di salute dell'inseprabile amico Bruno:

L’ictus ha lasciato dei segni: al momento la parte destra del suo corpo non ha sensibilità e Bruno non parla. Comunque da quando l’hanno trasferito in una clinica specializzata nella riabilitazione, le sue condizioni migliorano di giorno in giorno: segue i discorsi, capisce e non sta più fermo in un letto, ma ha preso a muoversi con la sedia a rotelle. Ora non si alimenta più con la flebo ma mangiata e chi è tornata la grinta che aveva perso. Lo vedo che lotta, si sforza per esempio a bere da solo, prova ad accendere le luci, a mangiare con la mano sinistra: frullati, pasti liquidi di facile assimilazione, cerca anche di masticare. Ce la mette tutta ed è aiutato dall’amore della moglie Rosy. Lei gli dà coraggio risposandolo ogni giorno.

Bruno Arena

L’altro giorno per esempio gli ho dato un lecca lecca e lui, per farmi capire che finalmente riconosceva i sapori, ha fatto un verso di approvazione. Poi mi ha preso le mani e mi ha toccato la fede e ho capito che voleva sapere di mia moglie. “Sta a casa e ti saluta tanto” gli ho detto. Lui, non contento, mi ha fatto cenno di passargli il blocco dei fogli con una penna. Così ha buttato giù lo schizzo di due bambini circondati da giocattoli e ho capito che voleva sapere come stavano i miei figli. Non sapevo dove guardare per nascondere la mia commozione, l’ho rassicurato: “Tutto ok, Bruno sei un grande”. E mi ha preso la mano e me l’ha stretta. Quel disegno lo conserverò per sempre, lo guardo quando sono giù, quando la mattina provo il peso di fare il mio lavoro senza Bruno".

Forza Bruno, non fermarti!

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