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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Netflix si prepara a sbarcare in Italia nel 2015

Il colosso americano cerca un "language specialist" per il mercato italiano. Ma ci sono ancora diversi problemi da risolvere prima che il servizio arrivi anche in Italia

L'Italia potrebbe essere ben presto risvegliata dal fuoco della rivoluzione di Netflix.

Finora, dopo essere nata nel 1997 negli Stati Uniti e aver cambiato il panorama di fruizione delle serie tv (nonché il genere stesso delle serie tv a partire dalla produzione originale di "House of Cards"), il colosso americano dello streaming è sbarcato in Europa, colonizzando Gran Bretagna, Paesi Bassi, Scandinavia, Francia, Germania, Austria e Svizzera. Praticamente siamo circondati.

L'invasione però sembra pianificata. Sul sito ufficiale di Netflix è apparso un annucio per la ricerca di un "language specialist" italiano. Ma la ricerca è anche per analoghe posizioni per Spagna, Polonia, Ungheria, Vietnam, Giappone e Medio Oriente.

"La Stampa" anticipa persino la data in cui l'Italia potrebbe entrare nel futuro a partire dal 2015: Netflix starebbe lavorando a un'alleanza con Telecom.

Ma la campagna d'Italia potrebbe essere lunga. Il colosso di Los Gotos deve prima superare sia il problema della scarsa penetrazione nel nostro paese della banda larga, che riduce quindi il numero di potenziali utenti che potrebbero usufruire del prodotto, sia soprattutto quello legato ai diritti. In più, la maggioranza del pubblico italiano sembra allergica a guardare film in lingua originale con sottotitoli e Netflix si trova quindi nella condizioni di dover fornire un catalogo di film in italiano (cosa che comporta una spesa maggiore).

L'Italia ha messo in campo già da qualche tempo delle "alternative" a Netflix, che si sono rivelate un settore in miglioramento. Il problema che riguarda tutte le offerte nostrane, a partire a Timvision di Telecom, è però proprio quello dei diritti: un catalogo esiguo e spesso non aggiornato con le novità più richieste a un costo mensile abbastanza elevato, con contenuti più interessanti spesso fuori abbonamento e quindi da pagare a parte, come ha ricostruito Alessandro Longo su L'Espresso. Telecom però ha poi siglato un accordo con Sky, che renderà disponibili alcuni contenuti proprio su Timvision.

Quindi per Netflix si tratta di una strada tutta in salita? No. Perché, come suggerisce "La Stampa", Neflix "pratica prezzi decisamente più bassi rispetto a quelli delle pay tv operanti in Italia". L'accordo tra Telecom e Netflix potrebbe fare "da traino a una maggiore diffusione in Italia della Banda Ultralarga (oltre 30 Mb/s). 

Ben venga quindi Netflix, dicono gli esperti. Su L'Espresso, Bruno Zambardino sostiene che: "contribuirà ad aumentare i ricavi Internet tv", mentre per Samantha Merlivat, analista di Forrester Research, Netflix "amplierà l’audience dell’Internet tv, grazie alla forza del brand e dei prezzi", costringendo "gli attori locali e le emittenti tradizionali a potenziare le proprie offerte". 

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