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Giovedì, 25 Aprile 2024
Musica

Per la famiglia “Pino Daniele si poteva salvare”

Luisa Regimenti: la perizia disposta dal Tribunale lo conferma

A tre anni dalla della morte di Pino Daniele, il settimanale Giallo pubblica in esclusiva assoluta la perizia medico legale disposta dal Tribunale di Roma per accertare le cause del decesso ed eventuali omissioni di soccorso. Per la famiglia del cantante e per la consulente dei Daniele, Luisa Regimenti, Pino si poteva salvare se non ci fosse stato il macroscopico ritardo di 4 ore dall’occlusione del bypass dovuto alla decisione di mettersi in viaggio verso Roma. La perizia medico legale ha accertato che la causa della morte è stato lo “shock cardiogeno in soggetto affetto da cardiomiopatia dilatativa post-ischemica, coronaropatico e sottoposto ad intervento di by-pass aorto-coronarico, iperteso”.

Il pool di esperti ha sottolineato come “la decisione del Daniele di volersi far trasportare a Roma non sia stata scevra di rischi. Scrivono ancora i medici: “La scelta di ricorrere alle cure dell’Ospedale S.Eugenio in Roma ha privato il Daniele della possibilità di giovarsi di opportunità terapeutiche in modo tempestivo (considerando una latenza temporale di circa 1 ora in merito alla effettività di inizio terapia)”. A peggiorare ancor più il quadro, il fatto che sia stato trasportato in auto, quindi seduto anziché sdraiato. Si legge nell’articolo su Giallo firmato da Rita Cavallaro: “ciò ha determinato un accumulo di sangue nelle zone declivi (arti inferiori, pelvi), con ulteriore diminuzione della portata sistemica, ed una ulteriore diminuzione della perfezione agli organi disposti più in alto (cuore e cervello)”. Per il pm senza quel viaggio tutto si sarebbe risolto e per questo i familiari chiedono che si faccia luce su una morte avvolta ancora nell’ombra.

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