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Giovedì, 28 Marzo 2024
Televisione

Polemica tra Pippo Baudo e l'Anpi dopo la puntata sulle Fosse Ardeatine

L'associazione dei partigiani contesta la ricostruzione operata durante la trasmissione "Il Viaggio" e il conduttore replica: "Le verità storiche, anche se amare, vanno sempre dichiarate"

È scoppiata al polemica tra Pippo Baudo e l'Anpi, l'associazione nazionale partigiani italiani dopo la puntata de "Il Viaggio" andata in onda l'8 luglio scorso nella quale si è parlato dell'eccidio delle Fosse Ardeatine.

Nella puntata, Baudo ha intervistato il maggiore il maggiore dell'Esercito Francesco Sardone, direttore del Museo delle Fosse Ardeatine, che dipende dal ministero della Difesa, per ricordare il massacro di 335 civili e militari che i nazisti compirono il 24 marzo 1944 come rappresaglia per l'attentato in via Rasella.

"Purtroppo ancora una volta, parlando di via Rasella, si sono rappresentati i fatti come se si fosse trattato di un attentato terroristico, e non di una 'legittima azione di guerra partigiana', come è stato riconosciuto più volte dalla Corte di Cassazione italiana e da numerosi tribunali", scrive l'Anpi in una nota, aggiunge che "le domande di Baudo sembrano legittimare le presunte leggi di guerra, solo in parte spiegate dal maggiore dell'Esercito, continuando a diffondere l'idea sbagliata che si potessero uccidere 10 persone per ogni militare morto".

La replica di Baudo non si è fatta attendere. Il conduttore ha escluso di aver pronunciato la parola "terrorismo", ma ha chiarito: "Allora parliamo di attentato, lo era sì o no? I nazisti, che hanno tutta la mia disistima per quello che hanno compiuto nel mondo, facevano pattugliamento. I partigiani sapevano che la reazione dei tedeschi sarebbe stata uno a dieci? Purtroppo che questa rappresaglia nazista ci sarebbe stata era noto perché c'erano manifesti su tutti i muri di Roma, come ha spiegato bene il maggiore Sardone".

L'Anpi però contesta la ricostruzione fatta in trasmissione ("Ricordiamo quindi a Baudo, nel 70esimo anniversario della Resistenza, e a tutti i cittadini italiani che lo hanno ascoltato, che la verità è un'altra ed è stata definitivamente stabilita dai tribunali") e corregge anche Sardone, che ha confuso i Gap, ossia i Gruppi di Azione Patriottica responsabili di via Rasella, con gli omonimi Gruppi Armati Proletari, organizzazione terroristica degli anni di piombo.

"In realtà l'eccidio – spiega l’Anpi - fu compiuto dai tedeschi in gran segreto e in tempi rapidissimi (21 ore dopo l'azione), in combutta con la polizia fascista, che consegnò alle SS di Kappler una parte delle vittime. Non fu rivolto alcun appello a consegnarsi agli autori dell'azione di via Rasella né vi fu alcun preavviso della rappresaglia. Proprio per celare il posto dell'eccidio, i tedeschi fecero esplodere delle bombe all'ingresso delle cave Ardeatine".

"Le verità storiche, anche se amare, vanno sempre dichiarate", chiosa il conduttore.

 "Purtroppo questa è una spina dolorosa che si trascina nel tempo. Una volta che sai che la tua azione, per quanto eroica, contribuirà a far ammazzare 335 persone o hai il coraggio di dire 'sono stato io' e ti immoli o verranno uccisi degli innocenti. L'esempio più calzante è quello del vice brigadiere dei carabinieri Salvo d'Acquisto che si è immolato - afferma Baudo - C'è il tribunale della storia e il tribunale della morale, che è un'altra cosa. Nessuno si è immolato per salvare queste vittime. Io sono per i partigiani e quello che hanno fatto in Italia è eroico ma in questo caso un atto di eroismo in più ci stava".

"Voleva essere un omaggio da antifascista alle povere 335 vittime della strage. Che prima ci sia stato un attentato non c’è dubbio. La mia posizione resta quella di un antifascista e di un antinazista. Mi dispiace per tutta questa polemica…", ha concluso Baudo.

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