Non è tutto oro quello che luccica, verrebbe da dire, e quando si tratta dei premi messi in palio dai più popolari programmi televisivi Rai, è proprio il caso di dirlo. Un'inchiesta di Report, andata in onda lo scorso aprile, aveva fatto luce su irregolarità e magagne all'interno della Zecca di Stato, che ha un contratto con la Rai per la fornitura dei gettoni d'oro. 

E' venuto fuori che quei gettoni hanno un titolo più basso: 995 rispetto al 999,9 certificato dalla Zecca (mancano 5 grammi per chilo), e il fornitore esclusivo è Banca Etruria. 

Una vera e propria frode in commercio, secondo l'inchiesta, ai danni dei vincitori e della Rai, essa stessa parte lesa visto che compra e paga i gettoni in oro puro. Il servizio di Report ha alzato un vero polverone all'interno della Zecca, come ha raccontato un dirigente a Sigrifido Ranucci: "Dopo quell'intervista, nella Zecca è scoppiato il panico. E' arrivata la Guardia di Finanza, hanno dovuto cambiare una serie di documenti e procedure interne. E soprattutto hanno ricominciato a coniare i gettoni. La zecca è obbligata da contratto con la Rai a coniare tutti i gettoni, ma per i vincitori che sceglievano il controvalore in denaro la zecca non coniava. Poi per documentare alla Rai le lavorazioni richieste, aveva creato una serie di documenti fittizi, a cominciare dai documenti del trasporto dei gettoni. E' stato così per anni".

A confermare tutto davanti alle telecamere di Report sono proprio alcuni dei vincitori dei programmi Rai, che hanno scelto il controvalore in denaro, senza mai vedere i gettoni d'oro. Da regolamento, infatti, i vincitori possono scegliere di avere il corrispettivo in soldi, ma prima devono necessariamente ricevere i gettoni, per poi rivenderli alla Zecca. Un procedimento che, però, sembra non sia mai avvenuto.