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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cinema

Richard Gere: "Nei panni di un senzatetto ho capito che significa essere invisibile"

L'attore ha presentato nella mensa della Comunità di Sant'Egidio a Roma il suo ultimo film, davanti a una platea di homeless

"Homeless" è il termine inglese, tradotto in italiano "senzatetto", più comunemente, o meglio volgarmente, "barboni". "Gli invisibili" per Richard Gere, che proprio a loro ha dedicato il suo ultimo film, nelle sale dal 15 giugno, distribuito da Lucky Red, e presentato oggi a Roma, nella mensa della Comunità di Sant'Egidio davanti a una platea di senzatetto.

A Roma sono 7mila le persone che vivono in strada o in alloggi di fortuna, 50mila in tutta Italia. Cifre record negli Stati Uniti, dove gli homeless arrivano a 1 milione (60mila a New York, dove è stato girato il film). "Ormai è una realtà della nostra società contemporanea - ha spiegato Richard Gere durante la conferenza stampa - Non possiamo dimenticarcene. Non riguarda solo gli Stati Uniti, anche se lì le cifre sono impressionanti. Mentre arrivavo dall'aeroporto in città, per le strade di Roma ho visto senzatetto ovunque. O ci giriamo dall'altra parte e facciamo finta che queste persone non esistono, oppure cominciamo a guardarle e a occuparci di loro".

"Gli invisibili" è un viaggio emozionante nell'universo ricco di umanità dei senzatetto newyorkesi, ed è uno dei film di cui Richard Gere, attore e produttore, va più fiero. Fondamentale è stato "Land of the Lost Souls", libro di Cadillac Man, un homeless americano che ha raccontato la sua vita in strada. "Questo libro mi ha toccato in profondità - ha raccontato Gere - E' stato illuminante perchè mi ha fatto capire come avremmo potuto costruire il film. Non è stato come tutti gli altri film, in cui c'è una sceneggiatura e si lavora secondo lo schema drammaturgico, ma qui ci siamo basati essenzialmente sul racconto, su quella che è la realtà dei senzatetto, su quello che succede tutti i giorni. Non l'abbiamo fatto per cercare di commuovere, o attirare l'attenzione del pubblico con scene strappalacrime, ma abbiamo semplicemente raccontato quella che è la vita di queste persone, quello che vivono ogni giorno. Cadillac Man è diventato mio grande amico e ha fatto da supervisore durante tutta la realizzazione del film".

Richard Gere, presentazione film "Gli invisibili"

Non solo un film, ma un'esperienza di vita che lo ha cambiato profondamente, come ha spiegato l'attore a margine della presentazione: "Quando mi sono trovato per le strade di New York, nei panni di un senzatetto, è scattato qualcosa. Ho iniziato a sentire un impegno enorme e molto profondo. Lì ho cominciato ad avere la percezione di come ci si può sentire ad essere invisibili, di come ci si può sentire ad aver perso qualunque contatto con quella che è la società, con la realtà, con gli amici, con la famiglia. E' stato qualcosa di molto profondo che ha avuto un effetto grandissimo su di me. Ho avuto un'illuminazione su chi siamo come esseri umani, estremamente vulnerabili. Ognuno di noi, in pochissimo tempo, potrebbe ritrovarsi a vivere in strada ed essere considerato un invisibile".

Fortemente voluta da Andrea Occhipinti per Lucky Red e da Tiziana Rocca per il Taormina Film Fest, di cui Richard Gere è Presidente Onorario, la proiezione di oggi a Roma si inserisce in una serie di progetti filantropici che da anni l'attore promuove in tutto il mondo.

Infine una freddura sulla corsa alla Casa Bianca: "Sto facendo attività di lobby per cambiare la costituzione americana - ha detto ironico Richard Gere - Così Barack Obama potrà fare ancora un altro mandato". 

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