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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Sesso, denaro e potere: Tangentopoli diventa una fiction all'americana

Stefano Accorsi protagonista di una miniserie kolossal su Sky Atlantic che racconterà gli anni di Mani Pulite

Sono passati più di vent’anni dai tempi di Tangentopoli e ora la tv italiana pensa a raccontare quella storia. Su Sky Atlantic andrà infatti in onda in autunno “1992”, una miniserie kolossal che racconterà l’epoca, il contesto e le ripercussioni che l’inchiesta Mani Puliti ha avuto per l’Italia, filtrando il tutto attraverso lo sguardo di persone comuni.

Sarà un “period drama”, dice Nils Hartmann, direttore delle produzioni originali di Sky, che racconterà Milano come “non è mai stata raccontata” in un “grande melodramma, cui fanno da sfondo eventi e personaggi reali, ispirato al modello narrativo di ‘American Tabloid’”.

Tutto nasce da un’idea di Stefano Accorsi che nella miniserie, prodotta da Wildside, è Leonardo Notte, professionista nel settore marketing con un passato misterioso. Ma c’è anche l’agente Pastore (interpretato da Domenico Diele), che lavora con Antonio Di Pietro (Antonio Gerardi), e che finisce per innamorarsi di Bibi Mainaghi (Tea Falco), figlia di un imprenditore inquisito. Non può mancare ovviamente la politica, come il caso di Pietro Bosco (Guido Caprino) che, tornato dalla Guerra del Golfo, viene eletto nelle file della Lega Nord. La sua storia si intreccia con quella della soubrette Veronica (Miriam Leone).

Lorenzo Mielei di Wildside racconta la miniserie: “Una delle cose più interessanti è stata la trasformazione antropologica degli italiani iniziata negli anni 80; rappresentiamo Tangentopoli, certo, ma m’incuriosivano i trentenni travolti da una rivoluzione mai raccontata dal punto di vista dei futuri vincitori, oggi sconfitti. M’interessavano i ‘nuovi italiani’ nati in quegli anni, con la tv accesa, Paolo Brosio col tram alle spalle, i tifosi del Pool. Questo è stato l’incipit, con un plot forte: intrecci, intercettazioni, tradimenti, sesso, denaro. Tutti vogliono cogliere la loro occasione come in Bel Ami. Nessuno avrebbe potuto fare quella vita, all’improvviso si sente il più potente. I personaggi sono falsi, l’inchiesta è vera. Li raccontiamo senza esprimere giudizi, sappiamo chi ha vinto e chi ha perso, ma questi rampanti si portano dietro una malinconia rara. Il loro ciclo è finito e quasi sempre è fallito, nessuno lo pensava”. 

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