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Martedì, 23 Aprile 2024
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Adriana Volpe tuona (di nuovo): “Una Rai 2 in ginocchio e non si fa niente”

Dopo la chiusura di 'Mezzogiorno in Famiglia' la conduttrice ha contestato ancora una volta le scelte di Rai Due, reduce da un flop di ascolti

Adriana Volpe non ci sta: la decisione di chiudere il programma di Rai Due ‘Mezzogiorno in famiglia’ (conferma che arriverà solo con la presentazione dei palinsesti Rai il 9 luglio prossimo) che ha co-condotto per due anni non va giù alla showgirl che, via social, è tornata ad attaccare il Cda di viale Mazzini e il direttore del secondo canale Carlo Freccero.

L’occasione per esprimere ancora tutta l’amarezza per le decisioni aziendali della Rai è stata la pubblicazione degli ascolti del 25 giugno che hanno registrato il flop di ‘Woodstock – Rita racconta’, lo speciale in prime time voluto da Freccero in cui la Pavone ha celebrato i 50 anni della storica manifestazione musicale (355.000 spettatori, share 2.4%).

“E vai con il valzer… aggiungiamo un altro 2,4% in prima serata! Una raidue in ginocchio e non si fa niente! Veramente il Cda è d’accordo nel chiudere un programma che per nove mesi ha fatto il 10/12% di share nel daytime? Buon lavoro Cda!” ha osservato la showgirl su Twitter rimarcando ancora la rabbia per la cancellazione del ‘suo’ programma.


Adriana Volpe furiosa per la chiusura di Mezzogiorno in famiglia: "Questa è la Rai del cambiamento?"

Carlo Freccero commenta gli ascolti di Rai Due: la reazione di Adriana Volpe 

Riguardo al tema degli ascolti, Carlo Freccero nei giorni scorsi ha ribadito che la sua Rai 2 è cresciuta in prima serata più delle altre reti e, soprattutto, ha riportato sul secondo canale i giovani: “Mi preme sottolineare che Rai 2 è in assoluto la rete che cresce di più tra i primi 9 canali nella fascia 21.30 – 23.30. Nello specifico ha ottenuto il 6.46% di share, ovvero +0.83 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un dato incontrovertibile. Il lavoro fatto nei primi sei mesi ha centrato pienamente l’obbiettivo di riposizionare la rete nel panorama complessivo dell’offerta televisiva, incrementando l’audience del pubblico giovane”.

La dichiarazione così riportata è stata ripresa e commentata da Adriana Volpe: “Sono felice che programmi come Il Collegio e The Voice of Italy, format ereditati dalle precedenti direzioni, abbiano portato una crescita sul target dei giovani. Purtroppo poi ci sono stati progetti propri che hanno conseguito risultati deludenti: il concerto di Guè Pequeno 1,5%, Realiti al 2,5%, Ziggy al 2,7%… Ma confido ancora che la Rete possa rialzarsi”, si legge in un altro post Instagram che pone lunghe domande in attesa di risposte. “E avrei ancora tanto altro da chiedere e da dire, ma facciamo un passo per volta” la conclusione che lascia presagire che la questione sia tutt’altro che conclusa…

Leggo quanto si scrive, anche a seguito di un mio post, e mi faccio ancora domande. Sono felice che programmi come il Collegio e The Voice of Italy , format ereditati dalle precedenti direzioni, abbiamo portato una crescita sul target dei giovani . Purtroppo poi ci sono stati progetti propri che hanno conseguito risultati deludenti : il concerto di Guè Pequeno 1,5 % , Realiti al 2,5% , Ziggy al 2,7%.... Ma confido ancora che la Rete possa rialzarsi. Rimangono però ancora senza risposta alcune domande per esempio : 1)è vero (come riportato da @ilfattoquotidianoit e poi ripreso da @davidemaggioit e da altri siti) che Enrico Lucci, per la conduzione di “Realiti”, ( se non sbaglio 6 puntate ) percepisca un compenso di 500.000 euro? Non si voleva il ridimensionamento degli stipendi e l’eliminazione degli sprechi di denaro pubblico? @movimento5stelle 2)E ancora: perchè chiudere un programma interno che, quanto ad ascolti, ha sempre conseguito lo share più alto del daytime e il doppio della media della rete? ( se poi pensiamo ai costi ,con due puntate di realiti si realizzano venti puntate di mezzogiorno in famiglia) 3)perchè preferire produzioni esterne essendo la Rai in grado di realizzarle al proprio interno grazie alle sue alte e indiscusse professionalità? E avrei ancora tanto altro da chiedere e da dire, ma facciamo un passo per volta...

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