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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Coronavirus, Claudio Amendola: “Non ne posso più di sentire dire che andrà tutto bene"

L'attore intervistato a ‘Circo Massimo’ su Radio Capital. Prospettive per i set alle prese con le misure anti coronavirus? “Per noi sarà molto difficile”

“Mi sono completamente rotto i c… E non ne posso più di sentire che andrà tutto bene”. Non è ottimista l’attore Claudio Amendola. Intervistato da Massimo Giannini a ‘Circo Massimo’ di Radio Capital, ha parlato della situazione dell’Italia e ha espresso il proprio punto di vista. “Penso che la fretta che abbiamo tutti ci tornerà contro. Non credo che saremo pronti per la riapertura così importante come sarà quella del 4 maggio. Sento che appena ci daranno un minimo di via libera sbrodoleremo fuori dalle case in maniera incontrollata”, ha detto l’attore”, ha detto l’attore.

Parlando dell’app Immuni, pensata per tracciare i contagi, Amendola ha detto che la scaricherà. “Mi sembra di aver capito che ci può dare una mano. E trovo le polemiche un po’ stucchevoli”, ha affermato l’attore, facendo riferimento alle discussioni di questi giorni sull’utilizzo dell’app ed eventuali problemi relativi alla privacy. “A me dei miei dati personali non me ne frega assolutamente nulla. Cosa dovrebbero andare a vedere dei miei dati personali che io devo proteggere?”.

Il coronavirus cambia il mondo dello spettacolo, Amendola: "Per noi sarà molto difficile"

L’intervista è stata l’occasione per parlare anche di come il coronavirus cambierà il mondo dello spettacolo e quali difficoltà attori, troupe e produttori incontreranno sui set una volta ripresa l’attività, per rispettare le distanze di sicurezza ed evitare il diffondersi del contagio. “Sto leggendo le norme che dovremmo tenere sui set ed è praticamente impossibile lavorare. Le riprese dovrebbero durare sei mesi così. Con le nuove norme uno riuscirebbe forse a fare una scena al giorno. A me fa molto ridere quando dicono di disinfettare i luoghi… ma avete visto dove giriamo noi? Disinfetto un capannone abbandonato dove c’è la scena della fiction dell’inseguimento del cattivo? Oppure le case dove i personaggi entrano ed escono e si affittano per un giorno, andrebbero disinfettate il giorno prima e il giorno dopo… Si parla senza sapere un cavolo di come funziona il nostro mestiere”.

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