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Venerdì, 29 Marzo 2024
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Fabrizio Corona, pg chiede il ritorno in carcere

La procura di Milano chiede la revoca dell'affidamento terapeutico per l'ex re dei paparazzi, che avrebbe violato in più occasioni le prescrizione impartite. I giudici della Sorveglianza si riservano di prendere una decisione nei prossimi giorni

Fabrizio Corona avrebbe violato in più occasioni le prescrizioni che gli sono state impartite dal giudice di Sorveglianza nell’ambito dell’affidamento terapeutico che gli è stato concesso come misura alternativa e per questo dovrebbe tornare in carcere per scontare la pena . E’ la richiesta formulata dalla procura generale di Milano ai giudici del Tribunale di Sorveglianza che dovranno pronunciarsi sul “destino” dell’ex re paparazzi. 

Il 21 febbraio scorso Corona ottenne dal giudice Simone Luerti l’affidamento terapeutico da svolgere all’interno di una comunità di Limbiate, nell’Alto Milanese, per sottoporsi a una terapia per il recupero psicologico della sua dipendenza da cocaina. Pochi giorni dopo, il 1 marzo, la procura generale chiese la revoca del provvedimento. Il motivo? Già al momento della scarcerazione, l’ex re dei paparazzi aveva violato le prescrizioni del giudice che, tra l’altro, gli aveva vietato di svolgere qualsiasi attività sui social network. Su Istagram venne infatti pubblicato un video dove lo si vedeva uscire dal carcere milanese di San Vittore e abbracciare la sua fidanzata di allora, Silvia Provvedi. 

Secondo la procura generale di Milano, è questa solo la prima delle numerose violazioni commesse da Corona negli ultimi mesi. Nel corso dell’udienza fiume di questa mattina (oltre 4 ore di discussione a porte chiuse) l’avvocato generale dello Stato Nunzia Gatto ha anche ricordato come il 5 giugno scorso Corona insultò il magistrato della procura generale di Milano che aveva chiesto di condannarlo a 2 anni e 9 mesi di carcere nel processo d’appello sul caso del cosiddetto tesoretto da 2,6 milioni in contanti sottratto al fisco: “Il pg non ha capito un cazzo”, erano state le parole pronunciate fuori dall’aula dall’ex fotografo, davanti a giornalisti e telecamere. “Non è certo questo il modo per espiare una pena”, ha detto, stando a quanto si è potuto apprendere, il magistrato durante il suo intervento in aula. 

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