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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Da Elisabetta Franchi ai reality: dietro le quinte con Gabriele Parpiglia | INTERVISTA

Il giornalista, autore tv e scrittore si racconta. Tra progetti e retroscena. Dall'Isola dei Famosi al libro su Corona. Dalla scelta di non affidarsi ad un agente fino al rapporto con Barbara d'Urso ("Ce l'ha con me e vorrei chiederle il perché"). In un mondo dello spettacolo dove "non è tutta merda, basta saper essere leali"

Da ragazzino Gabriele Parpiglia inviava lettere alla produzione di 'Non è la Rai' per consigliare alla conduttrice Ambra Angiolini di sorridere di più. Vien da sé che non ricevette mai risposta. Così come all'epoca non ottenne un feedback dallo staff di 'Amici'. Da allora però sono passati più di vent'anni ed oggi collabora con Fascino PGT alla stesura di alcuni dei programmi di punta. Il 'Maurizio Costanzo Show' su tutti. Classe 1979, giornalista di 'Chi' ed autore televisivo, scrittore e biografo, Parpiglia è uno dei professionisti più conosciuti nel mondo dello spettacolo. Dagli addetti ai lavori nel backstage ma non solo. Anche dal pubblico con cui ha instaurato un dialogo online, nel bene dei successi e nel male delle querelle che l'esposizione mediatica porta con sé. 

Da molti viene percepito come una personalità "immanente" al mondo dello spettacolo da interrogare per conoscere gli scoop più allettanti del momento e le ambiguità di quello showbusinness che è pur sempre "show". A muoverlo la passione per la notizia"il mal di stomaco per una news scovata prima da qualcun altro", racconta. A fare la differenza nel pratico "rispetto ad un collega che fa un semplice provino" è, secondo lui, "la conoscenza personale con il personaggio. Esco a cena, vado in vacanza, vivo momenti privati e personali di confessioni che non ho mai scritto. Elementi fondamentali per un’intervista, per le dinamiche di un reality, per il mio lavoro". 

L'ultimo progetto a cui sta lavorando la vede al fianco di Elisabetta Franchi, una personalità che lei definisce "una storia da film che cammina". 

Sarà diviso su più fasi. Una televisiva grazie alla fiducia del direttore Laura Carafoli, capo contenuti Discovery, dove porteremo il mondo di Elisabetta in tv, con un progetto nuovo per la televisione italiana. Diciamo una sorta di “life” che avrà un seguito con un secondo progetto più articolato e lungo con una sua impronta e una serialità che… alt di più non posso dire. Il secondo sarà il libro che racconta la storia “magica”, tra inferno e paradiso. Una storia piena di dolore, qualche gioia, estrema malinconia e poi il successo, che la porterà in cima a un mondo dove le lacrime saranno nascoste anche quando sorride. Il tutto uscirà o esploderà come una bomba a settembre. Il titolo del libro non posso rivelarlo, ma sarà edito da Mondadori (Electa). 

Un compagno, due figli, un'azienda da 100milioni di euro. Che donna ha scoperto in Elisabetta? 

E’ una sorta di Pinocchio buono che però ha avuto un Lucignolo accanto che non l’ha mollata per molto tempo, tentando di farla cadere, crollare, nelle tentazioni del male, tra aghi di dolore. L’infanzia tremenda, la crescita piena di incontri che l’avrebbero potuta far sprofondare. Alla fine però è diventata fatina di se stessa e ha preso il volo conquistando ogni tipo di generazione. La sua popolarità in giro è allucinante. Al pari di un calciatore o un cantante. E poi è davvero una donna con le palle, una donna del popolo. Un mix tra Lady Gaga e Donatella Versace o forse semplicemente Elisabetta. Il messaggio destinato alle donne è: se vuoi, puoi. Ma devi crederci fino in fondo proprio come ha fatto lei, e come ho anche fatto io nel mio piccolo. Non esistono solo le maledette porte chiuse... 

Sarà la sua sesta biografia. Che cosa significa per lei "entrare" nella vita di una persona? 

Ogni storia ha una sua storia. Quando ho scritto il libro di Emma (Marrone, ndr) ho pianto di serenità, con Elisabetta, pur avendo contenuti diversi le lacrime sono similari. Ad oggi però la storia che mi ha impressionato maggiormente, resta quella di Matteo Cambi, l’ex imprenditore della “Guru”. Montagne russe di dolore. Mai una risata. “Margherita di spine” è un libro che dovrebbe leggere chiunque. Salite e discese della vita. L’uomo che prendeva un aereo privato per andare a Parigi e bere un caffè, oggi guida l’ambulanza e tira a campare per arrivare a fine mese. Lo hanno lasciato da solo, tutti. La sua è una storia maledetta fatta per capire e carpire gli errori della vita. Infine il 22 gennaio uscirà “Non mi avete fatto niente” di Fabrizio Corona. Non posso dire nulla ma la copertina “parla” da sola: Fabrizio che si strappa un cerotto dalla bocca e racconta tutto e di tutto alla “Corona”. 

Fabrizio Corona vive perennemente dentro un “Truman Show”. Anzi lui è “Truman”. Spero, per il bene che gli voglio, extra Corona ma a Fabrizio, che non vada mai a sbattere contro un muro pesante.

Uno dei personaggi più discussi del mondo dello spettacolo, ex re dei paparazzi oggi sempre in copertina. Suo grande amico.

Lui vive perennemente dentro un “Truman Show”. Anzi lui è “Truman”. Spero, per il bene che gli voglio, extra Corona ma a Fabrizio, che non vada mai a sbattere contro un muro pesante. La chiusura del libro sarà scioccante, fidatevi. 

Recentemente Corona, che non è giornalista, si è anche lanciato in un nuovo progetto editoriale, 'The King - Corona Magazine'. Ma è subito incappato in una fake news (il malore di Silvio Berlusconi). Da giornalista, che idea si è fatto del suo prodotto?

Il primo a lanciare quella notizia è stato un account Twitter molto seguito, poi Dagospia l’ha ripresa e Fabrizio credo abbia fatto una stories su Instagram. Ha sbagliato perché doveva controllare se fosse una fake news e non lo ha fatto. Tutto qui. Ma poi la colpa è ricaduta su Corona perché Corona è Corona. Ogni tanto mi dice: “Sono stanco di tutti questi attacchi”. Ma poi riparte con la sua difesa che io, quasi mai, approvo. 
Scrivendo il libro di Fabrizio, ho avuto modo di leggere la sua nemesi. Non entro nel dettaglio ma è una persona che ha sulle spalle sei carcerazioni e una marea di turbe in testa. Io gli voglio bene fuori dal personaggio per un semplice motivo: siamo amici. Ogni tanto mi dice: “Lavori per me”. Io secco e serio e ironico gli rispondo: “No, mai, perché potresti morire tra due, tre ore”. Lui replica: “Hai ragione”. Poi ridiamo. Meglio salvare l’amicizia. E poi seguiamo percorsi completamente diversi. Lui fa impresa. Io imprese (ride, ndr). Lo manderei a cagare dopo due minuti e litigheremo. Come già avviene nella realtà. Il suo prodotto non l’ho studiato bene. Però se fa lavorare dei ragazzi giovani, se offre posti di lavoro... del prodotto poco mi importa. 
E spero non faccia stronzate, ovvio, ma “Truman” vive nel suo mondo quindi: mai dire mai. 

Il mondo dello spettacolo non è tutta merda. Io che lavoro dietro le quinte vi assicuro che c’è di peggio tra i non famosi che si sentono famosi perché lavorano con i famosi. Bisogna saper accettare la sconfitta e non pensare subito a quanto male faccia, ma proiettarsi verso il passo successivo.

Nel mondo dello spettacolo quante "maschere" e quanti "volti" ci sono? 

Non è tutta merda. Io che lavoro dietro le quinte vi assicuro che c’è di peggio tra i non famosi che si sentono famosi perché lavorano con i famosi. Basta saper essere leali sempre e comunque, a costo di imparare a perdere. Bisogna saper accettare la sconfitta e non pensare subito a quanto male faccia, ma proiettarsi verso il passo successivo. Io ragiono così. Bisogna però anche metterci meno cuore, ecco. Questo l’ho imparato ultimamente, non sono stato bene fisicamente a causa di stress da lavoro e me la sono vista brutta. In ospedale mi hanno detto che di solito queste patologie vengono ai fumatori, io non ho mai fumato. Poi mi hanno detto la colpa era da ricercare nello stress e mi hanno spiegato al dettaglio il tutto, ripercorrendo gli ultimi mesi. Non ne vale la pena. Credetemi. Lo dico con la consapevolezza di chi ha sbagliato contro se stesso. 

Fedez e Facchinetti sono passati dalle minacce di morte in stile gangster americani, dissing contro, a “lavoriamo insieme”. In queste righe, in questa unione, in queste divisioni lavorative comunque è racchiuso il mondo dello spettacolo. Quello del “Ti odio” , “Sei morto” ma poi, appena ne hai bisogno, tutto si trasforma in “Siamo best friends”.

I vip sui quali scommette per il 2019. 

Mi incuriosisce l’accoppiata lavorativa Francesco Facchinetti con Fedez che hanno intrapreso una collaborazione. Ricordo che sono passati dalle minacce di morte in stile gangster americani, dissing contro, a “lavoriamo insieme”. Francesco fa bene, questo è il suo nuovo lavoro. L’altro, Federico Lucia, credo abbia bisogno di nuovi amici e alleati, perdere in un colpo J-Ax , amico e soprattutto grandissimo artista, Rovazzi e un’altra serie di persone non dev’essere stato facile. In queste righe, in questa unione, in queste divisioni lavorative comunque è racchiuso il mondo dello spettacolo. Quello del “Ti odio” , “Sei morto” ma poi, appena ne hai bisogno, tutto si trasforma in “Siamo best friends”.

Dalle vite altrui alla sua: ha annunciato che scriverà un libro sugli attacchi di panico, 'Fuck Panic Attacks' patologia di cui soffre per primo. 

Sarà un progetto che non finirà solo con il libro. Ne soffro da otto anni e da otto anni sono in cura con psicofarmaci a seguito di un trauma. Stiamo davvero parlando della malattia che attacca la vita. Avrò ricevuto più di mille storie di persone che soffrono di panico. E altre mille ne dovrò leggere. La grande paura del panico è che genera panico per i ragazzi che hanno paura nel raccontare la loro malattia perché temono il giudizio, si vergognano e non vengono capiti. Voglio studiare in modo giornalistico, come se fosse un’inchiesta, questa materia e offrire nuovi spunti, voglio dar voce a chi ha paura e preferisce scrivere a me e non riesce a parlarne con il proprio compagno. Voglio creare una associazione, un sito, fare incontri, parlarne, parlarne perché fa bene parlare del panico. Consiglio segue consiglio e questo lo può capire solo chi ne soffre. Nella testa ho mille idee che durante queste vacanze metterò a fuoco. L’uscita quando sarà? Solo quando io sarò pronto. Anzi noi perché mi aiuterà un collega e amico Giulio Lavezzi. Giugno o settembre comunque. Voglio dedicarmi a quest’argomento con tutto l’amore che ho. 

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Negli ultimi anni, soprattutto grazie al volano dei social, è diventato un volto conosciuto agli spettatori oltre che un addetto ai lavori. Preferisce restare dietro le quinte o le interessa diventare un personaggio pubblico?

Io questa cosa non la capisco, non la percepisco. Nel senso, a volte mi succedono cose assurde, che non racconto, per la popolarità… chiamiamola così. Ma io non sono famoso, non ho un programma mio, non sono un volto televisivo fisso, non vado a “opinioniare” e litigare in tv anche perché lo facevo da giovane (ride, ndr). Però c’è una fetta di persone che mi segue, che compra i miei libri, che sui social mi ha fatto superare, in numeri, personaggi popolari che sono in onda in prima serata o cantanti e calciatori; intendo come seguaci. Sono felice. Cosa devo dire: ringrazio Dio in primis perché sono un ragazzo che si è fatto il mazzo da solo, partendo con 70 mila lire da Reggio Calabria, poi perché non smetterò mai di dirlo la mia vera forza è la credibilità e la simpatia, sappiatelo! 

Sogna di esordire davanti alla telecamera?

Avere un programma mio sarebbe il passo che segue il sogno. Il format è già scritto e custodito nel mio cassetto. Ed è vincente. Se il telefono dovesse squillare, sarò contento. Altrimenti va benissimo così. 

Collabora alla prossima 'Isola dei Famosi'. Dopo il mancato successo del 'Gf Vip 3', le aspettative pubblico sono tutte rivolte all'Honduras. Quali novità può anticiparci?

Io rispetto molto i ruoli quindi mi spiace ma spetta al capo progetto, Cristiana Farina, parlare dell’Isola. Posso dire che non ci saranno momenti di noia tra cast e avventura. Del “GFVIP” non parlo. 

Perché?

Ho capito che se dico la mia, non va bene. E poi magari pago pegno. Quindi non ho voglia di star male perché magari vorrei esprimere un mio parere. Una cosa però la rivendico. Io non sono un autore come gli altri. Io non sono e non sarò mai uno da scheda, filmato, e via. Io ho la fortuna di essere cresciuto con questa generazione di personaggi tv. Rispetto a un collega che fa un semplice provino, io sono un passo avanti perché conosco personalmente il personaggio. Esco a cena, vado in vacanza, vivo momenti privati e personali di confessioni che non ho mai scritto, insomma entro nelle sue debolezze, fragilità, punti di forza, eccetera. Elementi fondamentali per un’intervista, per le dinamiche di un reality, per il mio lavoro. Ma questo mio vantaggio, perchè è un vantaggio innegabile, viene quasi percepito come un problema. E via con mille chiacchiere negative, denigratorie e fantasiose.

In America succede che quando James Corden conduce Car-pool con Paul McCartney e lo convince a far la puntata in macchina ma a Liverpool, dove sono nati i Beatles, i due piangano mentre Sir Paul si racconta. Un momento di televisione bestiale. Un momento che nasce però dal fatto che il conduttore è amico del cantante e ha quella confidenza tale per portarlo a essere semplicemente Paul. A me interessa solo lavorare per la squadra, il team, per l’azienda che mi offre l’opportunità, per il prodotto. Di tutto il resto frega zero. Di difendere orticelli, non me ne frega niente. Non ho mai voluto un agente, al contrario di molti colleghi autori, proprio per questo motivo. Sono praticamente Braveheart (ride, ndr), spero di non fare la sua fine. Anche se ripeto: le guerre, le battaglie, la voglia di essere “prime donne”, le lascio agli altri. Nel mentre io cerco notizie e idee (molte cose che faccio nemmeno le firmo o chiedo di non “esserci”). Stop. Questo sono io. E sinceramente mi reputo un lavoratore e un bravo ragazzo. Vi farei leggere i messaggi che alcuni concorrenti di quest’anno, privatamente, mi hanno spedito dopo l’esperienza. Tutti molto affettuosi. Gli attacchi? Certo se mi fanno del male, se toccano i miei affetti privati, reagisco e anche male. Ma il resto è aria fritta. 

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Temptation Vip, Gf Vip, Isola. Tre reality "vip" in sei mesi. Una staffetta fitta e i "vip" proposti sono sempre più gli stessi. Perché il pubblico non dovrebbe essere stanco del genere?

Nel bene o nel male il reality è una tipologia di tv che crea quell’effetto che il dottor Costanzo chiama “Effetto-Parentale”. Esempio: torni a casa la sera e con la tua famiglia discuti o tifi o ti emozioni o ti appassioni o ti incazzi guardando un reality. In ogni caso la funzione positiva c’è: stacchi la testa dalle rotture quotidiane. Il reality è come un giornale di cronaca rosa ben fatto che sfogli una volta a settimana e ti accompagna con le sorprese che nascono e crescono. 'Temptation Vip' inoltre, pur non essendo in diretta, è una produzione incredibile che io paragono a una serie, tra le più belle, di “Netflix”: passi dalle risate al pianto in zero secondi e rispetto agli altri programmi ha un valore aggiunto, una colonna sonora che fa la differenza. Elemento da non sottovalutare. Fidatevi. Dopo un falò di confronto la canzone giusta è la cornice del disegno perfetto. Infatti molti vanno subito a cercarla su Spotify. I complimenti vanno a due professionisti che lavorano da anni dietro e dentro questo programma. 

So che Barbara d'Urso ce l’ha con me. Infatti quando la incontrerò, le chiederò: “Cara Barbara, precisamente, al dettaglio, ma che cosa ti ho fatto io, inteso come Gabriele (lo specificherò)?”. 

Il personaggio che secondo lei ha "sprecato" la sua occasione.

Lo ripeterei alla nausea: Matteo Cambi all’ Isola e credo Francesco Monte in quest’ultimo Grande Fratello. Quanti di noi, prima del reality, abbiamo detto: “Monte, troverà una ragazza e dimenticherà Cecilia”. Scontato. Sarebbe stato strano il contrario... Però evviva l’amore sempre. 

Gf Nip, La Fattoria. Qual è il reality in scaletta dopo l'Isola?

Sarà il Gf Nip condotto da Barbara D’urso. In bocca al lupo. So che ce l’ha con me. Infatti quando la incontrerò, le chiederò: “Cara Barbara, precisamente, al dettaglio, ma che cosa ti ho fatto io, inteso come Gabriele (lo specificherò)?”. 

La Tv Generalista e il Digitale devono migrare verso e per i giovani. La missione è doppia: bisogna farli staccare dallo SmartPhone ma di esperimenti, al momento, ne vedo pochi


È sempre più presente professionalmente nel gruppo Discovery (Real Time, NOVE e altri canali). Quale fetta di pubblico si sta ritagliando la società?

Aspetti. Passo indietro. Restiamo sulla generalista. Le offro un dato: vuole sapere quale fetta di pubblico guarda il "Costanzo Show" che fa ascolti devastanti, in positivo intendo? Sono i giovani! La tv generalista e il digitale devono migrare verso e per i giovani. La missione è doppia: bisogna farli staccare dallo Smartphone. Ma di esperimenti, al momento, ne vedo pochi. Le Iene con Italian Politics hanno portato una scrittura diversa e coraggiosa in tv. 'Rivelo' (in onda su Real Time condotto da Lorella Boccia, ndr), che va benissimo e lo dico senza paura, ha portato volti e parole nuove, raccontati in modo diverso. Poi, esclusi i successi e le sperimentazioni Fascino (tenete d’occhio il nuovo prodotto “Giortì”), c’è poco altro. 

Qual è il limite che la tv "leggera" dovrebbe porsi per non diventare quel "trash" che arriva a mancare di rispetto al pubblico?

Ci sono due parole che odio: trash e business. Se qualcosa non ti piace, fai click e cambi canale. Inutile perdere inchiostro per dire "che schifo, sono fake, è tutto finto". Poi son sempre quelli che usan queste parole, i primi fruitori del mercato trash, sia chiaro: lo dicono da finti radical chic. Il limite puoi deciderlo tu. Basta un click. 

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