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Martedì, 23 Aprile 2024
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'L'amore strappato', Raffaella Lucanto: "Dieci anni lontana da mia figlia per un errore giudiziario. Nessuno ha mai chiesto scusa" | INTERVISTA

La storia della sua famiglia è al centro della nuova fiction di Canale 5 con Sabrina Ferilli: "Spero possa essere d'aiuto alle persone che si trovano a vivere situazioni simili". Il marito, Salvatore, ha scontato ingiustamente due anni di carcere perché accusato di abusi nei confronti della bambina: ma era tutto falso

E' la storia di un clamoroso, e terribile, errore giudiziario quella vissuta da Raffaella Lucanto, che oggi assume le sembianze di Sabrina Ferilli ne 'L'amore strappato', la nuova fiction di Canale 5, in onda a partire da domenica 31 marzo. Dieci anni passati a combattere contro tutto e tutti, nel tentativo di riunire la sua famiglia, distrutta da una sentenza sbagliata che ha allontanato da casa la figlia Angela, di sei anni, e condannato ingiustamente il marito Salvatore a scontare due anni di carcere per presunti abusi sulla bambina, che l'assoluzione dichiarerà non essere mai avvenuti.

In occasione della conferenza stampa di presentazione della serie tv, organizzata a Roma, Raffaella è seduta in prima fila ed è inseparabile dal marito e dai giornalisti Caterina Guarneri e Maurizio Tortorella, ovvero coloro che, con il libro "Rapita dalla giustizia", hanno portato alla luce le assurdità di un caso giudiziario. "Per più dieci anni non abbiamo più visto né sentito nostra figlia - racconta a Today - Non sapevamo dove fosse, ma non abbiamo mai smesso di cercarla. Quando l'abbiamo ritrovata, è tornata a casa. Per farle riavere il suo cognome abbiamo dovuto adottarla". Già perché il paradosso più grande è arrivato quando, due anni dopo quel 24 novembre 1995 in cui la bambina è stata portata in una casa-famiglia, il marito è stato assolto in appello (e poi in Cassazione), ma la piccola non ha potuto fare ritorno a casa perché il Tribunale dei minori, nel frattempo, aveva avviato le pratiche per l'adozione ad una nuova famiglia. Era - assurdamente - troppo tardi. 

 L'Amore strappato, Sabrina Ferilli madre coraggio di una bambina "rapita dalla giustizia"

Negli occhi della signora Lucanto ci sono anni di battaglie, la rabbia e la dignità: da quella mattina in cui gli assistenti sociali hanno prelevato improvvisamente la bambina da scuola e lei non l'ha vista tornare a casa, al giorno in cui si è incantenata al Centro di Affido Familiare perché gliela restituissero, fino alle ricerche esasperanti in giro per l'Italia e agli appostamenti fuori dalle scuole per guardarla di nascosto, quando, nel 2005, è riuscita insieme al marito a risalire alla sua famiglia adottiva. Nella sua voce, invece, c'è la serenità di una riconciliazione avvenuta nel 2006, quando Angela, ormai maggiorenne, è potuta tornare tra le braccia dei genitori. Li stava aspettando da sempre.

Quali emozioni ha provato nel rivedere la sua storia sullo schermo?

E' stata dura. Certe cose non si dimenticano, ma riviverle ancora una volta è stato ugualmente duro. Sabrina Ferilli è stata molto brava, trovo che si sia rivelata un'attrice adatta alla parte: sono rimasta ben impressionata. L'ho incontrata poco fa per la prima volta.

Quindi non ha collaborato alla stesura della sceneggiatura?

No. L'ho letta preventivamente, ma non ho partecipato alla scrittura. Ho visto il primo episodio oggi per la prima volta, in occasione dell'anteprima riservata alla stampa. Il mio giudizio è positivo. Poi è chiaro che, per esigenze di narrazione televisiva, ci sono alcune cose diverse rispetto alla realtà, ma i fatti sono questi, la storia è questa. E' tutto veritiero. (La fiction sfrutta la formula "liberamente ispirato al" libro 'Rapita dalla giustizia', ndr)

La messa in onda della fiction può essere un riscatto per il dramma vissuto dalla sua famiglia?

La mia speranza è che possa essere d'aiuto a tutte quelle famiglie che ancora oggi si trovano nella stessa situazione. Ci sono persone che stanno attraversando un incubo simile a quello che abbiamo vissuto noi. Sono ancora troppe. Spesso mi contattano per avere consigli. Tra noi cerchiamo di fare rete, ma non riusciamo ad ottenere più di tanto. 

Qual è il messaggio che vuole arrivi ai telespettatori?

Che facciano attenzione quando sentono o leggono notizie simili a questa. Bisogna stare attenti a non formulare un giudizio preventivo e sommario. Certo, è vero che nella realtà esistono casi di persone che compiono atti terribili nei confronti dei propri figli, ma è anche vero che esiste qualcuno che può essere accusato ingiustamente. Quei mostri che vengono sbattuti in prima pagina, a volte possono non essere mostri. 

Qual è stato l'errore più grande commesso dal sistema giudiziario nel vostro caso?

Pensi che io sono arrivata ad un punto in cui ho pensato che non fosse tutto frutto di un errore. Diciamo che, nel momento in cui si sono accorti di aver sbagliato, non hanno trovato il coraggio di ammetterlo e di ribaltare la situazione.

Lei invece il coraggio l'ha trovato. Sempre. 

Io sì. Ma, proprio come me, anche la giustizia avrebbe dovuto tirare fuori il coraggio di ammettere i propri sbagli. C'è stato un momento in cui è stato chiaro a tutti che si trattava di un errore, eppure sono andati avanti lo stesso.  

Dove ha trovato la forza?

In mia figlia. Doveva tornare a casa. Non mi sarei fermata per niente al mondo. 

Nella foto in basso, Angela Lucanto oggi

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È stata la cugina di sua figlia, all'epoca dei fatti 14enne, a diffondere la menzogna su suo marito. Le visite mediche hanno dimostrato, invece, che nessuna delle due ragazzine mostrava segni di violenza. In quegli anni difficili, c'è mai stato un momento in cui ha dubitato dell'innocenza di Salvatore?

Mai. 

E' serena oggi?

Sì, oggi sì. Ma fortunatamente non ho bambini piccoli. 

Che cosa intende?

Visto quello che ci è capitato, tutt'oggi vivrei nel terrore se avessi figli che vanno a scuola. Pensi che io, dopo che hanno portato via Angela, passavo le giornate fuori da scuola, aspettando l'uscita del fratello, perché avevo il terrore di non vederlo tornare a casa. Sì, ancora oggi vivrei malissimo se avessi bambini.

E' appena diventata nonna. Angela ha messo al mondo il suo primo figlio. 

Sì, si è fatta la sua vita. Si è sposata ed ha avuto un figlio proprio qualche giorno fa. E' un maschietto (sorride, ndr). E' per questo che oggi non è qui ad assistere alla proiezione. Sarà il nostro nuovo inizio, la nostra rinascita. Oggi stiamo bene e siamo sereni, ma quei dieci anni non ce li ridà nessuno. 

Vi è stato assegnato un risarcimento per gli anni passati in galera da suo marito. Ma qualcuno vi ha mai chiesto scusa?

Mai. 

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