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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Morì per salvare un'intera famiglia, a 'Italia Sì' il racconto di una superstite della Costa Concordia

Giuseppe Girolamo, uno dei musicisti della nave, perse la vita durante il naufragio per mettere in salvo Antonella Bologna, il marito e i loro gemelli di tre anni

Una testimonianza toccante quella di Antonella Bologna sabato a 'Italia Sì'. La donna era a bordo della Costa Concordia nella tragica sera del 13 gennaio 2012, quando il naufragio della nave avvenuto a largo dell'isola del Giglio costò la vita a 32 persone. Tra le vitime Giuseppe Girolamo, il musicista pugliese che suonava durante le traversate della crociera, aveva solo trent'anni e non sapeva nuotare. Prima di morire si è reso però protagonista di un atto di eroismo, raccontato per la prima volta dalla superstite nel programma condotto da Marco Liorni.

La donna si trovava sulla nave in compagnia di suo marito, Sergio Leonardi, e dei figli gemelli di tre anni e mezzo: "Abbiamo sentito uno scossone e ho detto subito a mio marito che avevamo preso uno scoglio ma lui non mi ha creduto. C'è stato un black out, siamo andati in cabina per prendere dei maglioni nel buio. La luce è tornata, ci hanno fatto scendere al ponte quattro dove c'era una grande confusione. Avevo paura di perdere i miei due bambini che tenevo per mano insieme a mio marito. A un certo punto siamo arrivati vicino alla scialuppa di salvataggio, c'era un ragazzo, quello che ho riconosciuto nella foto", ha spiegato Antonella. 

Sul podio della trasmissione in onda su Rai1 racconta il gesto eroico di Girolamo: "Era alto, bello, con un po' di barba e baffi, capelli lunghi neri. Stava per salire sulla scialuppa, poi quando ci ha visto ha fatto salire noi. Ci ha aiutato, poi è sparito. E dopo non ho più pensato a lui. Ho raccontato a una rivista religiosa che un ragazzo ci aveva salvato, ma non avevo capito che fosse Giuseppe Girolamo. Ho rilasciato la mia testimonianza agli inquirenti, quando mi avete mandato la foto l'ho riconosciuto. E' la persona che ci ha salvato, è il nostro angelo."

Il suo corpo senza vita è stato rinvenuto nella pancia della nave un paio di mesi dopo il naufragio. La donna viva per miracolo, come la sua famiglia, ha lanciato un appello: "Vorrei abbracciare la sua famiglia che deve essere una famiglia speciale se ha cresciuto un ragazzo così. Su quella nave ognuno pensava per sé, altro che prima le donne e i bambini, era 'Mors tua vita mea'. Lui ha pensato a noi e questo non lo dimenticherò mai." 

La famiglia di Giuseppe Girolamo dopo la trasmissione ha contattato la redazione di 'Italia Sì' chiedendo di incontrare la famiglia salvata dal figlio. Con la testimonianza di Antonella Bologna si potrà istruire la pratica per il conferimento della medaglia d’oro civile alla memoria di Giuseppe Girolamo.

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