Paola Ferrari contro Balalaika: "Fate rivedere CR7, il cell di Belen anche dopo"
La conduttrice di 90esimo minuto lascia una frecciata al veleno contro la trasmissione di Canale 5 che accompagnerà tutti i Mondiali di Russia
Paola Ferrari critica Belen e Balailaka
Ieri sera, 15 giugno, è andata in onda la prima puntata di Balalaika, condotto da Nicola Savino e Ilary Blasi. Il programma di Mediaset, che accompagnerà i Mondiali di calcio, ha debuttato su Canale 5 al termine di Portogallo-Spagna, ma non ha trovato il consenso di Paola Ferrari.
La conduttrice sportiva, volto della concorrenza, non ha apprezzato il mix di calcio e intrattenimento che Balalaika ha messo in scena e, su Twitter, non ha risparmiato frecciate al veleno, contro la trasmissione e contro gli ospiti in studio. In particolare nel mirino della Ferrari è finita Belen Rodriguez (ospite fissa della trasmissione insieme a Diego Abatantuono e al Mago Forest).
Paola Ferrari e i cinguettii velenosi
"Chiedo ufficialmente a Mediaset – ha scritto su Twitter Paola Ferrari - dopo un'ora di trasmissione di farmi vedere l'immagine di CR7 prima della punizione. Magari il cell di Belen anche dopo. E qui mi taccio".
Chiedo ufficialmente a Mediaset dopo un’ora di trasmissione di farmi rivedere l’immagine di CR7 prima della punizione . magari il Cell di Belen anche dopo .. E qui mi taccio !
— paola ferrari (@paolaferrari_og) 15 giugno 2018
In realtà, a questo punto, la Ferrari non ha taciuto e, pochi minuti dopo, sempre su Twitter, è tornata ad attaccare la trasmissione che accompagnerà i Mondiali in Russia. A seguito di svariate battute dette in studio, infatti, la conduttrice sportiva ha aggiunto: “'Un pezzo di Fifa'. E vai! L'immagine della donna nel calcio si evolve. Che meraviglia".
“ UN PEZZO DI FIFA” e vai! L’immagine della donna nel calcio si evolve . Che Meraviglia ...
— paola ferrari (@paolaferrari_og) 15 giugno 2018
Per la Rai, questo è il primo Mondiale non mandato in onda, ma visto dal divano di casa. Forse, anche per questo, per Paola Ferrari il confronto è stato inevitabile e la critica automatica.