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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cinema

Venezia 2012, "Un giorno speciale" di Cristina Comencini

Terzo film italiano in concorso alla 69esima Mostra del Cinema di Venezia. Protagonista la giovane coppia formata da Filippo Scicchitano ("Scialla!") e Giulia Valetini

Ispirato al romanzo di Claudio Bigagli "Il cielo con un dito", racconta la storia di due ragazzi ne loro primo giorno di lavoro. Un film dedicato ai giovani e al precariato.

"Un giorno speciale" sarà nelle sale il 5 ottobre. In concorso alla 69esima Mostra del Cinema di Venezia.

La sinossi del film (tratta dal programma ufficiale)
Gina e Marco sono giovanissimi e decisi a diventare “qualcuno”.
Si incontrano una mattina in una periferia stralunata alle porte di Roma. Lei ha un appuntamento con un politico che potrebbe mettere una buona parola e aiutarla a entrare nel mondo dello spettacolo, lui è l’autista che ha il compito di condurla all’appuntamento. È l’occasione che entrambi aspettavano. Il primo giorno di lavoro. L’entrata nel mondo dei grandi. Ma niente va come deve andare. Il politico, impegnato in una seduta parlamentare che si protrae all’infinito, rimanda di ora in ora l’appuntamento lasciando i due ragazzi in un limbo di attesa che si trasforma ben presto in una giornata speciale. Una giornata che li porterà dalla provincia al cuore della capitale, in cui i due giovani imparano a conoscersi.
Ma il futuro immediato è sempre in agguato. E proprio quando Marco e Gina hanno gettato la maschera e sono entrati ognuno nella pelle dell’altro dimenticandosi di tutto – anche di quell’appuntamento che solo poche ore prima sembrava così importante per entrambi – la telefonata tanto attesa piomba dall’alto sulle loro teste. Dopo, quando Marco riporta Gina a casa, è scesa la notte e il silenzio tra loro. Le loro vite sono cambiate.

Protagonisti Filippo Scicchitano (già visto in "Scialla!", premiato anche ai David di Donatello) e Giulia Valentini.

"Volevo fare un film semplice, asciutto, apparentemente spontaneo fino a sembrare trasandato - dice la regista Cristina Comencini - In realtà è un film scritto e costruito, nel quale è stata però lasciata sempre aperta una finestra ai mutamenti. Volevo fare un film su due ragazzi della periferia che si avvicinano al centro. Raccontare la loro giornata con piccoli tocchi. Fare un film preciso e leggero. Rapido. Rapido nel suo arco narrativo – una sola giornata – e nel ritmo del racconto. Mi pareva che solo così sarei riuscita a cogliere qualcosa che con leggerezza e rapidità si è impossessato delle nostre vite, rendendole pesanti e senza tempo"

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