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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cinema

Warm Bodies, stessi produttori di Twilight ma per Nicholas Hoult è tutto un altro zombie

Il nuovo horror non ha nulla a che fare con la precedente saga: “E' più leggero e si prende meno sul serio”, dichiara il protagonista

C’era anche lui ieri sera, 16 gennaio, all’anteprima mondiale del film Warm Bodies, il film del regista Jonathan Levine -in uscita nelle sale italiane il prossimo 7 febbraio e negli Usa a fine mese- tenutasi al Cinema Adriano di Roma. Nicholas Hoult, il 23enne famoso per essere stato prima il ragazzino al fianco di Hugh Grant nel film About a Boy, poi il liceale trasgressivo della serie tv britannica Skins e per aver lavorato con Tom Ford, oggi è osannato come un idolo navigato da migliaia di fans e svela alcune caratteristiche del personaggio che interpreta nel film, diametralmente diverso rispetto a Edward Cullen di Twilight.

«Mi stanno già contrapponendo al vampiro malinconico di Robert Pattinson. Non potrebbero essere due personaggi più diversi. Il mio è irresistibilmente attratto da una ragazza, mentre il vampiro di Pattinson ha paura di poter ferire la donna che ama al minimo contatto. Siamo opposti. Inoltre Twilight è stata una lunga saga durata più di cinque anni. Noi con Warm Bodies ci fermiamo a un film solo».


Descrive una lunga preparazione per interpretare al meglio il ruolo, iniziata con una full immersion nella visione di tutte le pellicole dedicate agli zombie -da ‘La notte dei morti viventi’ di George Romero, ai film di Lucio Fulci, da ‘La casa di Sam Raimi’ a ‘28 giorni dopo’, da ‘L’alba dei morti dementi’ a ‘Zombieland’, passando per ‘Edward Mani di Forbice’ con Johnny Depp- e proseguita con una dura preparazione fisica: «Abbiamo fatto una sorta di allenamento zombie anche con lavoratori del Cirque du Soleil che ci preparavamo fisicamente. Inoltre ci hanno spiegato dei trucchetti per riuscire a scattare veloce verso le "prede"».

Si dice molto affezionato al personaggio di About a boy, ruolo che ha interpretato quando aveva 13 anni e che gli ha cambiato la vita:

«Quell’adolescente bambino così introverso, solo ed emarginato, è molto simile oggi al mio zombi così depresso perché vorrebbe rientrare in contatto con gli esseri umani e sentirsi di nuovo vivo. About a Boy è un film fondamentale perché Hugh Grant mi ha fatto da padre sul set. Mi ha insegnato tutto del mestiere e non solo».

Grande curiosità e allettanti aspettative, dunque, per un film che, a detta dell’attore, porta con sé un messaggio importante: «Per me il messaggio del film è l'amore vince su tutto».

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