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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Caldo record: ghiacciai in fusione sulle Alpi e incendi senza precedenti assediano l'Artico

Mentre dalle Alpi arrivano incredibili immagini che mostrano ghiacciai in fusione a 4mila metri di quota, un nuovo segno del cambiamento climatico arriva dall'Artico: incendi senza controllo stanno devastando intere regioni dalla Siberia all'Alaska

Mentre sull'Italia sta per essere colpita da una intensa quanto veloce ondata di maltempo, l'intero continente europeo fa i conti con uno scenario preoccupante: gli ultimi due giorni sono stati i più caldi mai registrati in Europa.

"Una calura storica necessariamente collegata al cambiamento climatico globale" ricorda il ministro dell'Ambiente Sergio Costa: "Un motivo in piu', semmai ce ne fosse bisogno, per ribadire la necessità e l'urgenza di intraprendere azioni decise, a livello europeo e mondiale, per contrastare con tutte le nostre forze e possibilità il climate change". 

"Per la prima volta da quando si fanno misure meteorologiche in Europa (talora oltre 150 anni) la soglia dei 40 °C è stata raggiunta fino a quasi 53° di latitudine Nord" ricorda il portale meterologico Nimbus.

Nuovi record nazionali di temperatura massima sono stati registrati ieri a Saint-Maur (Francia, 43,6 °C), Gilze-Rijen (Olanda, 40,7 °C), Beitem (Belgio, 40,7 °C), Lingen (Germania, 42,6 °C).

Ma gli episodi di calura estiva sull'Europa avvengono mentre anche nell'Artico si registrano temperature eccezionali e le zone un tempo costellate da foreste sono devastate da continui incendi di estensione eccezionale che assediano tutto il circolo polare, dall'Alaska alla Siberia, passando da Canada e Groenlandia. A causa delle condizioni meteo estreme derivanti dal cambiamento climatico gli incendi ad alta intensità sono aumentati in frequenza.

Da giugno in poi, nelle aree intorno al Circolo Polare, alla Repubblica di Sakha in Siberia e in Alaska, si sono verificati oltre 100 incendi che hanno rilasciato tonnellate di anidride carbonica.

La Copernicus Atmosphere Monitoring Service stima che i più vasti incendi si siano verificati in Siberia e ad Alberta in Canada, in particolare, è stato stimato che l'incendio di Chuckegg Creek ad Alberta si sia propagato per 300.000 ettari.

Il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine sta monitorando l'attività e le emissioni di questi eventi. Questi fenomeni infatti inquinano maggiormente l'atmosfera rispetto alle emissioni industriali, poiché producono una combinazione di particolati, monossido di carbonio e altre sostanze inquinanti.

Lo scienziato atmosferico Santiago Gasso ha twittato che gli incendi siberiani "ora hanno creato un coperchio di fumo che si estende per oltre 4 milioni e mezzo di chilometri quadrati sull'Asia settentrionale settentrionale

Il meteorologo italiano Lorenzo Catania ha postato una immagine che rende bene l'idea di quanto estesa sia la portata degli incendi.

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Intanto dalle montagne italiane cresce l'allarme dopo i fatti di Zermatt, cittadina elvetica vittima di una alluvione senza pioggia: un ghiacciaio ha improvvisamente ceduto travolgendo con acqua e detriti la regione. Ma dalle Alpi arrivano nuove immagini che mostrano ghiacciai perenni in fusione: lo zero termico è infatti in questi giorni salito di quota ben oltre i 4mila metri.

Le immagini, girate dalla guida Laurent Nicoletta, testimoniano l’effetto delle temperature elevate sul Breithor, gruppo del Monte Rosa.

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