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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Iran, c'è l'accordo sul nucleare: ecco di cosa si tratta

Uno storico compromesso, che prevede lo stop alle sanzioni e la possibilità da parte degli ispettori Onu di visitare i siti militari di Teheran. Soddisfatta la Mogherini ma c'è anche chi non ci sta: Israele è su tutte le furie. Ecco in cosa consiste e perché è così importante

Lo "storico" accordo tra Teheran e le potenze mondiali sul futuro del programma nucleare iraniano è cosa fatta. Ad annunciarlo è stata per prima la tv di Stato di Teheran. Subito dopo si è tenuta la riunione finale per confermare l'accordo stupulato tra Teheran e i rappresentanti dei Paesi Onu del "5+1" ovvero il gruppo formato dai cinque membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (Usa, Russia, Cina, Francia, Gran Bretagna) più la Germania. A leggere la dichiarazione nella conferenza stampa che ha annunciato la fine dei lavori diplomatici è stata l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini insieme al ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif.

IN COSA CONSISTE - Sanzionato finora per la produzione di armi nucleari, da oggi l'Iran le vedrà cancellare ma dovrà portare a termine alcuni impegni con la comunità internazionale per poter ricreare un rapporto di fiducia. Alcuni diplomatici chiariscono però che l'embargo Onu sulle armi di Teheran si protrarrà per altri 5 anni mentre le restrizioni sul trasferimento all'Iran di tecnologia legata ai missili balistici potrebbe durare fino a 8 anni. 

Ma adesso fino ai prossimi dieci anni Teheran non potrà più produrre materiale sufficiente per la costruzione dell'arma atomica. Se l'accordo verrà violatole sanzioni verranno reintrodotte entro 65 giorni. Gli ispettori Onu dell'Aiea, l'Agenzia internazionale dell'energia atomica, avranno la possibilità di visitare i siti militari iraniani ma Teheran potrà appellarsi a un tavolo arbitrale con gli stessi rappresentanti con cui l'accordo è stato stipulato. 

Nell'annuncio alla tv di Stato di Teheran il presidente iraniano Hasan Rohani ha detto che per dire la Repubblica slamica iraniana "non cercherà mai di dotarsi dell'arma atomica".


LE REAZIONI - La maggior parte delle istituzioni ha espresso soddisfazione sull'accordo raggiunto. A cominciare da Federica Mogherini, che subito dopo aver letto la dichiarazione ha commentato dal suo account Twitter.


Il ministro iraniano Mohammad Javad Zarif ha salutato l'accordo come una soluzione "win-win", ovvero in cui vincono le entrambe le parti, e come "una nuova era di speranza": "Un accordo non perfetto ma è quello che potevamo raggiungere. È un momento storico". Soddisfatto anche il presidente russo Vladimir Putin: "Con l'accordo raggiunto oggi a Vienna sul nucleare iraniano il mondo ha tirato un grosso sospiro di sollievo". 

IL VETO DI OBAMA - "Grazie a questo accordo l’Iran non sarà in grado di sviluppare la bomba atomica – ha detto Barack Obama, presentando gli elementi cruciali dell’intesa – se Teheran lo violerà tutte le sanzioni saranno ripristinate e ci saranno serie conseguenze". L’intesa "non si basa sulla fiducia, ma sulle verifiche – ha assicurato il presidente americano – gli ispettori saranno in grado di accedere a tutti i siti sospetti e saranno in grado di verificare" tutto quanto è previsto dall’accordo. Ora il Congresso Usa avrà 60 giorni di tempo per approvare il testo e Obama sa che non sarà facile: "Porrò il veto a qualsiasi legge che impedirà l’attuazione dell’accordo", ha annunciato il capo della Casa Bianca.

LA RABBIA DI ISRAELE - Da Israele è invece arrivata una reazione rabbiosa, con il commento del premier Benjamin Netanyahu, che ha anche aperto un account Twitter in lingua farsi, per "dire la verità agli iraniani" definendo l'accordo "un errore di proporzioni storiche". "Vogliamo spiegare agli iraniani che i miliardi di dollari che il regime otterrà serviranno a finanziare il terrorismo e le armi e non certo scuole e ospedali - scrive Netanyahu - L'Iran otterrà un sicuro cammino verso le armi nucleari. Molte restrizioni che avrebbero dovuto impedirlo sono state rimosse. L'Iran ha vinto un jackpot, una fortuna in denaro, che gli permetterà di perseguire la sua aggressione e il terrore nella regione e nel mondo". 

A rincarare la dose ci ha pensato anche il viceministro degli Esteri israeliano Tzipi Hotovely, che ha definito l'intesa una "licenza di uccidere" sottolineando che il suo Paese "impiegherà ogni mezzo diplomatico per impedire la conferma dell'accordo": "Le implicazioni, nell'immediato futuro, sono molto gravi. L'Iran continuerà a diffondere la metastasi delle sue cellule terroristiche in tutte le direzioni, continuerà a infiammare il Medio Oriente e, quel che è ancora peggio, farà un gran passo per diventare uno stato sulla soglia del nucleare".

LA REAZIONE DEI MERCATI - Alla notizia dell'accordo i mercati hanno risposto nell'immediato con un ribasso dei prezzi del petrolio sui circuiti internazionali. L'Iran detiene un decimo delle riserve mondiali di greggio e con l'ammorbidimento delle sanzioni vedrebbe un graduale aumento degli ordini.
 

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