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Venerdì, 29 Marzo 2024
Incidenti aerei / Egitto

Aereo caduto, "la mente dell'attentato è il capo egiziano dell'Isis"

Secondo il Sunday Times, la mente dell'operazione sarebbe Abu Osama al-Masri, leader dei miliziani del Sinai che si sono uniti al Califfo. Rientrati intanto i primi italiani bloccati a Sharm el Sheik

"Uno strano rumore" si sente nell'ultimo secondo della registrazione" di una delle scatole nere dell'Airbus russo precipitato in Egitto una settimana fa. È quanto ha dichiarato Ayman el Mokaddem, presidente della commissione di inchiesta egiziana sull'incidente, confermando de facto in una conferenza stampa al Cairo una delle indiscrezioni trapelate giorni fa in merito al contenuto delle scatole nere del jet che si è schiantato nell'area del Sinai il 31 ottobre con 224 persone a bordo. Un elemento che non consente però di far luce sulle cause del sinistro, almeno fino a quando non sarà accertata l'origine del rumore. Per questo "sarà effettuata una analisi dello spettro sonoro", ha spiegato el Mokaddem, mentre resta ancora senza una risposta la drammatica domanda: incidente o attentato?

LA MENTE DIETRO L'ATTENTATO - Intanto il Sunday Times rivela: l'organizzatore dell'attentato contro l'Airbus sarebbe un egiziano, leader dei miliziani jihadisti del Sinai che da tempo si è legata all'Isis. Citando fonti dell'intelligence britannica, il giornale sostiene che la mente della strage sarebbe Abu Osama al-Masri, già considerata una "persona di interesse" da Londra. Al-Masri è a capo dei "Ansar al Beyt al Maqdis", che lo scorso anno hanno fatto il rituale di sottimissione al califfo Abu Bakr al Baghdadi. Gli 007 inglesi avrebbero riconosciuto la sua voce come il primo a rivendicare l'attentato sul web.

TELECAMERE DI SICUREZZA FUORI USO - L'MI6 sostiene che al-Masri abbia approfittato di un complice tra i dipendenti dell'aeroporto di Sharm el Sheik per far imbarcare un bagaglio con dentro un ordigno, probabilmente una bombola da sub, eludendo i controlli di sicurezza. Intanto un reportage condotto da un altro quotidiano britannico, l'Independent on Sunday, ha rivelato che "il posto di controllo delle telecamere che all'aeroporto di sharm el Sheik riprendono il personale addetto al carico dei bagagli spesso funziona al 50 per cento" e "succede a volte che non si sia nessuno", come confermato al giornale da un membro dello staff; molte telecamere dello scalo egiziano sarebbe state guaste da diverso tempo e nessuno vi avrebbe mai posto rimedio.

Aereo caduto nel Sinai (infophoto)

L'INCUBO DEI FOREIGN FIGHTERS - Ancora un domenicale britannico, stavolta del Telegraph, parla inoltre della possibilità (non ancora confermata ufficialmente) che possano essere stati dei "foreign fighters" inglesi membri dell'Isis ad aver costruito l'ordigno che avrebbe distrutto l'aereo russo. Secondo il Sunday Telegraph, nelle intercettazioni dei servizi segreti del Gchq (l'equivalente britannico della Nsa americana) sarebbero stati riconosciute nei messaggi difusi in rete dai jihadisti che esultavano per l'attentato le voci di alcune persone che parlavano con accento tipicamente londinese e di Birmingham. 

TURISTI BLOCCATI - Stanotte intanto sono rientrati i primi italiani bloccati a Sharm, atterrati a Fiumicino e Malpensa, mentre oggi scatterà il gigantesco ponte aereo deciso da Gran Bretagna e Russia per riprotare in patria i loro connazionali bloccati nei resort egiziani. 

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