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Giovedì, 25 Aprile 2024
guerra in siria

Jet russo abbattuto, il pilota: "La Turchia non ci ha mai avvertito"

Parla Konstantin Murakhtin, uno dei due piloti del Su-24 precipitato in Siria: "Nessun segnale prima di aprire il fuoco"

Dalle forze turche non è giunto alcun avvertimento prima di aprire il fuoco contro il cacciabombardiere russo abbattuto ieri al confine siriano: lo ha dichiarato uno dei piloti del Su-24, Konstantin Murakhtin.

"Non c'è stato alcun avvertimento, nessuno scambio radio, nessun contatto visuale. Non c'è stato alcun contatto. Se avessero voluto avvertirci avrebbero potuto farsi vedere volando parallelamente a noi, ma non c'è stato nulla" ha spiegato il pilota - filmato di spalle in una base militare - a diverse emittenti televisive russe.

Il pilota ha inoltre escluso "del tutto" la possibilità che l'apparecchio avesse violato lo spazio aereo turco: "Stavamo volando a una quota di 6mila metri, le condizioni meteo erano buone, potevo vedere chiaramente sulla mappa e sul terreno dove si trovava il confine e dove ci trovavamo noi".

Gli F-16 turchi hanno lanciato un missile che ha "colpito all'improvviso la coda dell'aereo" mentre si trovava "in fase di rientro verso la base" di Hmeimim, in Siria.

Murakhtin è stato tratto in salvo dalle forze speciali dopo essersi lanciato dall'apparecchio in fiamme; il suo compagno invece è stato catturato e ucciso dai ribelli siriani.

Secondo quanto reso noto dal governo turco nell'incidente erano coinvolti due cacciabombardieri russi: uno è stato abbattuto mentre il secondo è rientrato in territorio siriano; entrambi avrebbero violato lo spazio aereo turco di circa due chilometri, per un periodo di 17 secondi. 

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