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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Nuovi raid su Aleppo, ormai tutti gli ospedali sono fuori uso

L'Onu si è detta inorridita dalle continue violenze in Siria e lanciano un appello alle parti a mettere fine ad attacchi contro civili

Escalation di violenza in Siria. Le Nazioni Unite si dicono "inorridite" e hanno chiesto accesso immediato ad Aleppo, dove il governo di Damasco ha lanciato una nuova offensiva per strappare ai ribelli i quartieri orientali della città. "Le Nazioni unite sono estremamente rattristate e inorridite dalla recente escalation di violenze in diverse regioni della Siria e chiede a tutte le parti di mettere fine agli attacchi indiscriminati contro civili e infrastrutture civili", hanno detto il coordinatore umanitario Onu per la Siria, Ali al-Zaatari, e il coordinatore umanitario regionale, Kevin Kennedy.

I bombardamenti ripresi dal regime di Damasco martedì scorso hanno causato la morte di quasi 100 persone ad Aleppo e hanno costretto gli ospedali a chiudere, incluso quello pediatrico, l'unico della città, colpito di nuovo dalle bombe. Zaatari e Kennedy hanno dichiarato oggi che l'Onu ha un piano per aiutare la popolazione sotto assedio ad Aleppo: "L'Onu ha condiviso con tutte le parti in conflitto ad Aleppo e con gli Stati membri coinvolti un piano umanitario dettagliato per garantire con urgenza la necessaria assistenza agli abitanti di Aleppo Est e far evacuare malati e feriti. E' fondamentale che che tutte le parti accettino il piano e ci consentano di avere accesso immediato e sicuro per portare assistenza a quanti ne hanno più necessità ad Aleppo Est, ma anche in tutte le altre zone della Siria dove le persone ne hanno più bisogno".

Anche il Consigliere per la sicurezza nazionale Usa, Susan Rice, ha condannato oggi gli "atroci" bombardamenti messi a segno negli ultimi giorni ad Aleppo, in Siria, ammonendo il governo di Damasco e l'alleato russo sulle conseguenze a lungo termine di tali azioni. "Gli Stati Uniti condannano nei termini più duri questi orribili attacchi contro infrastrutture mediche e operatori umanitari. Non ci sono scuse per queste azioni atroci - ha detto Rice in un comunicato - il regime siriano e i suoi alleati, la Russia in particolare, sono responsabili delle conseguenze immediate e a lungo termine che queste azioni hanno causato in Siria e oltre"

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