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Sabato, 20 Aprile 2024
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Alfie, l'ultima speranza è l'Italia: concessa la cittadinanza al bimbo malato

Alfano e Minniti hanno concesso la cittadinanza al bimbo di 23 mesi, gravemente malato. Un modo per permettere il trasferimento in Italia, così da salvargli la vita

Arriva una nuova speranza per il piccolo Alfie Evans: i ministri Alfano e Minniti hanno concesso la cittadinanza italiana al bimbo di 23 mesi, gravemente malato e ricoverato nell'ospedale di Liverpool.  In questo modo governo italiano auspica "che l'essere cittadino italiano permetta, al bambino, l'immediato trasferimento in Italia". Una notizia arrivata quasi in contemporanea con la momentanea sospensione del piano per spegnere i macchinari che tengono in vita il piccolo Alfie. Le operazioni dovevano iniziare alle 14 italiane, ma l'avvocato della famiglia Evans è riuscito ad ottenere una sospensione, mentre sono ancora in corso le trattative. 

Ottenuta la temporanea sospensione dell'avvio delle operazioni di distacco del piccolo Alfie dalle macchine che lo tengono in vita all'Alder Hey Children's Hospital di Liverpool, il legale della famiglia Paul Diamond è in campo e sono in corso trattative, secondo gli ultimi aggiornamenti che vengono costantementeresi noti via Facebook. "Siamo grati - si legge in un post - che il nostro avvocato Diamond sia stato in grado di fermare temporaneamente l'esecuzione: ci sono negoziazioni in questo momento e chiediamo le vostre preghiere".

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Ipotesi ritorno dal giudice

Il ritardo nell'esecuzione del piano per spegnere le macchine che tengono in vita Alfie Evans potrebbe rendere necessario un nuovo intervento del giudice. E' l'ultimo sviluppo di cui si dà notizia sulla pagina Facebook Alfies Army Official, aggiornata dai sostenitori della battaglia dei genitori per tenere in vita il piccolo.

"Poiché l'ospedale non ha rispettato l'ordine del piano di cura di estubare" Alfie Evans "alle 12" ora inglese, "ora sono ufficialmente in violazione e devono tornare davanti al giudice Hayden", si legge sul social network. I tempi dunque si allungherebbero. Lo stesso papà, sempre sulla pagina Facebook, aveva annunciato di aver ottenuto mezz'ora in più per l'avvio della procedura, che era stata fissata appunto alle 12 (ora inglese). Mezz'ora che, nelle intenzioni dei genitori di Alfie, potrebbe far inceppare la procedura, visto che non è stato rispettato l'orario stabilito dal giudice. 

Le proteste

Dopo la decisione dei giudici Ue, circa 200 persone si sono radunate fuori dall'Alder Hey's di Liverpool per protestare. Decine, racconta la BBC, si sono dirette verso le porte di ingresso dell'ospedale nel tentativo di entrare, ma sono state respinte dalla polizia che ha poi formato un cordone e allontanato i manifestanti. I dimostranti hanno poi bloccato la strada d'ingresso della struttura dove il piccolo era ricoverato per circa 15 minuti.

Dott.ssa Enoc: “L'ospedale di Liverpool non mi ha voluto ricevere”

"Sento tutta la mia impotenza. Sono qui e sono a disposizione qualsiasi cosa mi chiedano. L'ospedale sa che sono qui ma mi hanno detto che non mi vogliono ricevere". Lo ha detto la presidente dell'ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, Mariella Enoc, che stamane si è recata all'ospedale di Liverpool dove è ricoverato il piccolo Alfie Evans, in un'intervista al Tg 2000.

 "Il Bambino Gesù - ha aggiunto la Enoc - è un anno e mezzo che segue questa vicenda, cercando sempre di non fare rumore. Il papà di Alfie mi ha chiesto in modo molto convincente di venire e portare loro la nostra solidarietà. Speravo di poter parlare con qualcuno ma questo non è stato possibile. Sono venuta qui con una piccola speranza ma credo che non si possa far niente. È la seconda volta in poco tempo che mi trovo a gestire questi casi. È molto faticoso e doloroso perché alla fine non si riesce a fare nulla".

"Non dobbiamo vivere il singolo caso - ha concluso la Enoc - ma fare delle riflessioni più culturali e meno ideologiche cercando di far sì che in tutto il mondo si rispetti la scelta. È una situazione davvero difficile. Vivo in una realtà in cui i casi come Alfie sono tantissimie le mamme dell'ospedale mi hanno chiesto di fare qualcosa. Mi hanno anche detto 'voi qui i nostri figli li lasciate vivere'. Nessuno di noi vuole fare accanimento terapeutico ma un accompagnamento più  sereno potrebbe essere fatto".

Il 'no' della Corte europea

La Corte europea dei diritti dell’uomo ha giudicato “inammissibile” un ricorso presentato dai genitori del piccolo affetto da una grave patologia neurodegenerativa. Gli Evans vorrebbero tenere in vita il bambino per portarlo a Roma, al Bambin Gesù, per continuare le cure palliative. Anche papa Francesco aveva twittato l’auspicio che la “profonda sofferenza” dei genitori di Alfie venisse ascoltata.

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