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Mercoledì, 17 Aprile 2024
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Thailandia, ora sono guai per l'allenatore: perché rischia il processo

Le condizioni dei ragazzi sono buone. Salvati per un soffio: l'idrovora ha ceduto poco dopo l'ultimo salvataggio

Stanno tutti bene i dodici ragazzi thailandesi estratti dalla grotta Tham Luang. Al loro arrivo in ospedale erano infatti coscienti e in grado di parlare - hanno detto i medici che li hanno in cura - sottolineando come in media i baby calciatori abbiano perso, nel corso della loro odissea, circa due chili a testa.

Il loro allenatore, anch'egli in buone condizioni dopo due settimane di incubo, ora rischia di finire sotto processo. Il coach infatti potrebbe essere incriminato per aver accompagnato i ragazzini nella grotta. Ekkapol Chantawong, che dal 23 giugno era intrappolato assieme alla squadra di calcio giovanile di cui è vice allenatore, è stato l'ultimo ad uscire dalla grotta di Tham Luang.

Thailandia, squadra di calcio intrappolata in grotta

L'uomo, 25 anni, è visto da molti come il principale responsabile della disavventura dei 12 giovani calciatori thailandesi, ai quali ha permesso di entrare nel tunnel senza zaini né scarpe per vincere una prova di coraggio della tradizione locale. Il tutto all'inizio della stagione delle piogge. Una mossa azzardata, costata cara sia a lui che ai suoi "Cinghiali", per la quale "Ek" ha già chiesto scusa in una lettera consegnata ai soccorritori e poi consegnata ai genitori dei ragazzi.

Così hanno salvato i ragazzi e l'allenatore intrappolati nella grotta

Alcuni genitori, però, sembrano averlo già perdonato: "Se non ci fossi stato tu - gli ha risposto la madre di uno di uno di loro - come sarebbe sopravvissuto mio figlio?". In 288 ore di buio Ekkapol ha infatti insegnato ai suoi allievi una speciale tecnica di meditazione imparata da piccolo, rivelatasi molto utile per distrarre i bambini da fame e ansia. Ora che il peggio è passato, però, il vice allenatore si ritroverà con un possibile processo da dover affrontare.

Intanto, a tutti e tredici i protagonisti di questa disavventura a lieto fine servirà comunque almeno una settimana di isolamento come precauzione contro possibili complicazioni, hanno confermato i medici dell'ospedale Prachanukroh di Chiang Rai, dove i "Cinghiali" sono ricoverati. I baby calciatori estratti dalla grotta tra domenica e lunedì sono già in graduale ripresa, mentro uno dei ragazzi tornati in superficie martedì presenta lievi sintomi di polmonite. Tutti quanti hanno un tasso di globuli bianchi più alto della norma e questo segnala probabili infezioni. Tutti e 12, oltre all'allenatore, appaiono sereni e non presentano sintomi di stress particolare.

La missione ha rischiato di trasformarsi in tragedia poco dopo l'ultimo salvataggio, quando, in seguito all'improvviso cedimento della principale pompa di estrazione dell'acqua, la grotta si è rapidamente allagata. Nel giro di brevissimo tempo è stata invasa dall'acqua l'area circostante alla "terza caverna", la base intermedia dei soccorsi, tanto che gli ultimi cento soccorritori impegnati a liberare la zona dall'equipaggiamento si sono affrettati a uscire, riemergendo nel giro di un'ora.

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