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Giovedì, 18 Aprile 2024
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Balcani "cancellati" dall'acqua: è strage

Serbia e Bosnia in ginocchio. Da mercoledì interi villaggi e città sono in balia di esondazioni e frane. Il bilancio è già di venti morti ma, fanno sapere le autorità, è destinato a crescere

ROMA - In tre giorni è caduta la pioggia che normalmente si accumula in tre mesi. Fiumi, torrenti e laghi non hanno retto. Il dramma è stato inevitabile. Per la Serbia e la Bosnia è la peggiore inondazione degli ultimi centoventi anni. Campagne e villaggi sono sott'acqua da mercoledì. Il bilancio delle vittime cresce di ora in ora: per ora, ma è destinato a peggiorare fanno sapere le autorità, è fermo a venti morti. 

Oggi nella cittadina bosniaca di Doboj sono stati trovati sette cadaveri, ha annunciato Milorad Dodik, il presidente della Republika Srpska, l'entità serba della Bosnia Erzegovina. Un'altra vittima è stata scoperta a Samac. 

In Serbia, il bilancio è incerto, perché le autorità hanno deciso di non dare cifre fino alla fine delle operazioni di soccorso. Ma il premier Aleksandar Vucic giovedì ha parlato di tre morti e oggi le squadre al lavoro hanno detto che ci sono altre vittime, secondo indiscrezioni almeno sei.

Intanto è emergenza anche per gli sfollati. Solo in Serbia se ne contano quindicimila. Altrettanti dovrebbero essercene in Bosnia. 

Inondazioni in Serbia e Bosnia: è strage

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