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Mercoledì, 24 Aprile 2024
LA DENUNCIA / Iraq

Amnesty International: "Decapitazioni e crocifissioni, in Iraq è pulizia etnica sistematica"

L'organizzazione per la tutela dei diritti umani ha citato i resoconti dei superstiti di massacri e ha accusato le milizie di "crimini di guerra"

Amnesty International ha accusato i combattenti dello Stato Islamico di "pulizia etnica sistematica" nel nord dell'Iraq, mentre le truppe irachene, i peshmerga e i combattenti sciiti - appoggiati dai bombardamenti americani - stanno fronteggiando l'avanzata delle milizie jihadisti.

Successi militari che arrivano mentre un importante responsabile delle Nazioni Unite ha attribuito all'Isis "azioni disumane di portata inimmaginabile" in Iraq, mentre il primo ministro ad interim Nouri al Maliki ha promesso che l'Iraq sarà "la tomba" del gruppo terrorista.

L'organizzazione per la tutela dei diritti umani ha citato i resoconti dei superstiti di massacri e ha accusato le milizie di "crimini di guerra, compresi omicidi di massa sommari e rapimenti". Le azioni terribili "commesse dallo Stato Islamico forniscono nuove e strazianti prove che una nuova ondata di pulizia etnica contro le minoranze imperversa nel nord dell'Iraq", ha denunciato Donatella Rovera, alto consigliere per la gestione delle crisi di Amnesty International.

L'organizzazione fondamentalista sunnita esercita una campagna di terrore nelle aree sotto il suo controllo in Siria e in Iraq, che ha dichiarato un "califfato islamico", macchiandosi di decapitazioni, crocifissioni e pubbliche lapidazioni.

Ecco il volto del "califfo"

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