Argentina, la Chiesa apre gli archivi segreti ai parenti delle vittime della dittatura
La decisione nel segno della svolta voluta da Papa Francesco per fare chiarezza sugli "anni di piombo": fine del segreto che da anni è stato custodito dai vescovi argentini e dalla Nunziatura apostolica di Buenos Aires
ARGENTINA - Alla fine la promessa di Jorge Mario Bergoglio si sta avverando. Non appena diventato Papa, scelto il nome di Francesco, il "prete di Buenos Aires" assicurò che avrebbe svelato tutti i segreti sulla dittatura argentina celati all'interno degli archivi della Chiesa e custoditi dai vescovi argentini e dalla Nunziatura apostolica della capitale.
Dobbiamo per giungere alla verità, alla giustizia, alla pace. Dobbiamo chiudere con i segreti del passato e continuare sulla strada del dialogo e riunirci, così, con la gente che in quegli anni ha dovuto subire violenze di ogni tipo.
LA DECISIONE - Da qui, la decisione della Chiesa che presenterà nelle prossime ore la declassificazione dei fascicoli, fino ad ora secretati, della dittatura militare e degli "anni di piombo". Così i parenti delle vittime e dei desaparecidos potranno accedere, prima volta nella storia, ai documenti segreti custoditi fino ad oggi dalla Chiesa. Un passo, un "grande passo", scrive la stampa argentina, quello del Papa, "in linea con la promessa che Jorge Bergoglio ha fatto nel novembre del 2014 in Vaticano a Estela de Carlotto, presidente delle Nonne di Plaza de Mayo". Nonna Estela chiese al Papa "un aiuto" per cercare la verita "sulla sorte dei nostri nipoti".
Cuenten conmigo. Conti su di me.
COSA ACCADRA' - Aperti gli archivi segreti della Chiesa, verrà stilato un protocollo che stabilirà le modalità con le quali i parenti delle vittime, dei desaparecidos, dei prigionieri della ditattura potranno accedere alla consultazione dei documenti. Accesso che sarà consentito anche a quegli ecclesiastici che, in questi anni, si sono prodigati per aiutare le famiglie delle vittime della dittatura.
