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Venerdì, 19 Aprile 2024
ARGENTINA / Argentina

Argentina, violentata e rimasta incinta: giudice blocca l'aborto

La donna, 32 anni, era stata stuprata e costretta a prostituirsi, ma secondo il magistrato "non si può riparare ad un torto commettendone uno più grave"

Una donna di 32 anni, violentata e costretta a prostituirsi, era ricoverata all'ospedale di Buenos Aires e stava per abortire, quando l'operazione è stata sospesa da un'ordinanza del giudice. “Non è possibile riparare ad un torto provocandone uno più grave ed irreversibile”: questa la motivazione portata dal magistrato Miriam Rustan de Estrada.

Nel Paese è esplosa la polemica. Il vice sindaco della capitale argentina, Maria Eugenia Vidal, ha detto di voler ricorrere in appello contro questa sentenza, che contraddice quando espresso dalla Corte Suprema, che a marzo aveva infatti autorizzato l'aborto in caso di violenza sessuale. 

I giudici avevano inoltre stabilito che non era più necessario chiedere l'autorizzazione del magistrato per ricorrere all'interruzione di gravidanza. In questo caso basterebbe infatti una dichiarazione della vittima o del sua avvocato, nella quale si afferma che la donna è rimasta incinta a seguito di uno stupro, come scrive il giornale on line Romandie

700mila aborti clandestini all'anno - Secondo le Organizzazioni non governative, ogni anno sono almeno 700mila le donne argentine che ricorrono all'aborto clandestino, e circa un centinaio di queste muoiono a causa dell'operazione. 

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