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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Armi "facili" negli Stati Uniti, Obama vuole inasprire le leggi

Dopo il massacro in una chiesa a Charleston, costato la vita a nove persone, il presidente degli Stati Uniti ha accusato il Congresso di non essere riuscito a inasprire le leggi sul porto d'armi. "Ho fiducia che le cose potranno cambiare"

ROMA - Il presidente Usa Barack Obama si è detto convinto che un Paese "scioccato e straziato" deciderà finalmente un giorno di inasprire le leggi sul possesso di armi da fuoco, attaccando il Congresso dopo il massacro di Charleston.

Obama ha detto ai sindaci Usa a San Francisco che le cose cambieranno e ha ribattuto a chi lo ha accusato di aver politicizzato la morte di nove fedeli neri in una chiesa della South Carolina per mano di un 21enne bianco che voleva scatenare una "guerra razziale". Descrivendo i crimini commessi con le armi da fuoco come atti che "lacerano il tessuto di una comunità" e "costano cari a questo Paese", Obama ha detto: "Più di undicimila americani sono stati uccisi da armi da fuoco nel solo 2013. Undicimila".

Il presidente ha accusato il Congresso di non essere riuscito a inasprire le leggi sul porto d'armi dopo il massacro di Newton, in Connecticut, nel 2012, dove furono uccise ventisei persone, tra cui venti bambini, nella scuola elementare di Sandy Hook. "Non avremmo impedito tutti gli atti di violenza, forse neppure la maggior parte", ha detto Obama. "Non sappiamo se la riforma avrebbe impedito ciò che è accaduto a Charleston. Nessuna riforma può garantire l'eliminazione della violenza, ma potremmo avere con noi qualche americano in più. Potremmo aver fermato uno sparatore, qualche famiglia potrebbe essere ancora integra. Forse tutti voi avreste assistito a qualche funerale in meno".

Subito dopo la strage di Charleston, Obama si è detto dispiaciuto dell'assenza di un cambiamento alla fine dei suoi due mandati, ma stanotte è sembrato risoluto chiedendo un dibattito onesto. "Come minimo dovremmo essere in grado di discutere di questa vicenda da cittadini. Senza demonizzare tutti i proprietari di armi che sono in grandissima maggioranza rispettosi delle leggi, ma anche senza suggerire che un dibattito sul tema nasconde un folle complotto per strappare tutte le armi ai loro proprietari. Non sono rassegnato, ho fiducia che alla fine faremo la cosa giusta", ha detto il presidente. "Possiamo cambiare, ma dobbiamo avvertire l'urgenza del cambiamento". 

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