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Venerdì, 29 Marzo 2024
Mondo Pakistan

L'appello all'Italia del marito di Asia Bibi: “Aiutateci a lasciare il Pakistan”

L'uomo si è rivolto al governo italiano in attesa che venga registrata l'assoluzione della moglie dall'accusa di blasfemia: “Abbiamo paura, non riusciamo a trovare da mangiare”

“Chiedo al governo italiano e faccio un appello perché ci aiuti a uscire dal Pakistan perché siamo in pericolo in questo momento siamo estremamente preoccupati perché la nostra vita è in pericolo e abbiamo difficoltà anche a trovare da mangiare”: questo l'appello lanciato al governo italiano da Ashiq Masih, il marito di Asia Bibi, la donna cristiana assolta la scorsa settimana in Pakistan dall’accusa di blasfemia. L'uomo ha chiesto aiuto per permettere alla sua famiglia di lasciare il Paese, mentre Asia Bibi si trova ancora in carcere in attesa della registrazione della sentenza di assoluzione. Nel frattempo tutta la sua famiglia vive nella paura, come precisato in una nota dalla fondazione ‘Aiuto alla Chiesa che Soffre’.

Le proteste dei fondamentalisti, che continuano a chiedere che Asia venga giustiziata, hanno infatti costretto i familiari della donna a rimanere chiusi in casa in un luogo sicuro. Nei giorni scorsi l’avvocato difensore di Asia, Saif ul-Malook, è stato costretto ad andare all’estero. Ashiq ha chiesto dunque asilo al governo italiano e soprattutto un aiuto a lasciare il Paese. Al contempo l’uomo ha invitato i media e la comunità internazionale a mantenere alta l’attenzione sul caso di Asia: “È stata proprio questa attenzione a tenerla in vita finora. E ringrazio in particolare Aiuto alla Chiesa che Soffre che, invitandoci al proprio evento del Colosseo rosso, ci ha offerto l’opportunità di parlare al mondo”. 

La risposta di Salvini

All’appello del marito di Asia Bibi ha già risposto il ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale, ai microfoni di Rtl 102.5, ha dichiarato stamane che lui personalmente farà “tutto quello che è umanamente possibile”. “Vi posso dire qualcosa – ha precisato Salvini -, non tutto, per motivi di sicurezza, ci stiamo lavorando con altri Paesi occidentali, bisogna farlo con discrezione e attenzione per evitare problemi in loco, alla famiglia che, giustamente vuole avere un futuro, perché nel 2018 non si può essere a rischio di morte per un’ipotetica blasfemia raccontata per vie traverse”.

“Posso assicurare che io, da ministro ma da leghista, ci tengo che donne e bambini a rischio della vita, possano avere un futuro nel nostro o in altri Paesi occidentali”, ha spiegato il ministro sottolineando che “farò tutto quello che è umanamente possibile per garantirlo a questa ragazza ovviamente questo va di pari passo a una chiusura a un’immigrazione clandestina rischia di portare caos a Roma come a Milano”, ha aggiunto.

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