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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Strage di bimbi uccisi col gas, Mosca: "Colpito arsenale chimico dei ribelli"

Decine di vittime nell'attacco con gas tossici a Khan Sheikhun, nella provincia di Idlib. Per il ministero della Difesa russo la città ribelle sarebbe stata esposta ad agenti tossici provenienti da un arsenale colpito da un raid siriano

Si aggrava il bilancio dell'attacco di ieri con gas tossici nella città di Khan Sheikhun, nella provincia nord occidentale di Idlib, controllata dai ribelli  siriani. Secondo quanto riporta l'Osservatorio siriano per i Diritti Umani le vittime sono 72, di cui 20 bambini e 17 donne. Ma è un numero drammaticamente destinato ad aumentare, dice la ong vicina all'opposizione al regime di Assad, perché numerose persone mancano ancora all'appello. 

Ieri il comando dell’esercito siriano aveva negato “categoricamente di aver utilizzato armi chimiche o sostanze tossiche a Khan Sheikhun”, sottolineando di non averne "mai fatto uso né di volerlo fare in futuro”, come si legge in una nota diffusa dall'agenzia governativa Sana,in cui si afferma che il comando generale delle forze armate siriane "ritiene responsabili per l'uso di sostanze chimiche e tossiche i gruppi terroristi e i loro seguaci"

Il ministero della Difesa russo, che ha negato di aver effettuato bombardamenti nell'area di Khan Sheikhun, smentisce che il regime Damasco abbia volutamente eseguito un raid con armi chimiche: Khan Sheikhun e i suoi abitanti sono stati esposti ad agenti tossici provenienti da un arsenale ribelle colpito da un raid aereo siriano, è la versione di Mosca. Le autorità russe hanno poi aggiunto che armi chimiche prodotte dalla fabbrica sono state utilizzati in Iraq e lo stesso tipo di arsenale era stato utilizzato in precedenza dai ribelli ad Aleppo, dove si erano riscontrate sintomatologie simili a quelle osservate a Khan Sheikhoun.

Siria, asilo distrutto dalle bombe (Foto Ansa)

Gran bretagna, Francia e Stati uniti hanno intanto presentato una bozza di risoluzione al Consiglio di sicurezza dell’Onu, che si riunirà oggi in seduta d’emergenza, per condannare il quanto avvenuto ieri e per chiedere un’indagine completa. Il testo, ottenuto dall’Afp, chiede all’Organizzazione contro le armi chimiche di riferire al più presto sugli elementi raccolti dalla missione di controllo dei fatti sull'attacco a Idlib. Il testo è stato fatto circolare tra i 15 membri del Consiglio alla vigilia dell’incontro d’emergenza richiesto dalla Francia e dalla Gran Bretagna per discutere dell’attacco su Khan Sheikhun.

Il momento in cui una bomba cade sull'ospedale di Khan Sheikhun

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L’inviato dell’Onu per la Siria, Staffan de Mistura, ha invece reso noto che l'”orribile” attacco contro Khan Sheikhun sarebbe stato di natura chimica ed effettuato dall’aria, sottolineando di nuovo come ogni qualvolta i negoziati di pace registrano qualche progresso qualcuno tenta di sabotarli. “Ogni qualvolta la comunità internazionale da prova di unità, c’è qualcuno che in qualche modo cerca di minare questo sentimento di speranza, ma non rinunceremo, anzi useremo questi momenti di orrore per dimostrare che non potranno farcela”, ha concluso De Mistura, che ha chiesto di “accertare chiaramente le responsabilità. L’attacco “rimette in discussione” il processo di pace fra il regime di Damasco e i ribelli siriani: lo ha dichiarato il capo-negoziatore dell’opposizione, Mohammad Sabra. “Se le Nazioni Unite non possono impedire al regime di perpetrare questi attacchi, come possono portare a termine un processo che porti a una transizione politica in Siria?”, ha dichiarato Sabra. “Questo crimine ci costringe a riesaminare se sia possibile partecipare ad un processo politico sotto il patrocinio dell’Onu quando questa non è in grado di far rispettare le proprie risoluzioni”, ha concluso il portavoce dell’opposizione. 

Negli stessi termini si è espresso anche il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in un colloquio telefonico con l’omologo russo Vladimir Putin: “Il presidente Erdogan ha detto che questo tipo di attacco è inumano e inaccettabile e ha sottolineato che rischia di vanificare tutti gli sforzi di negoziato che ad Astana” stanno affrontando il problema della pace in Siria, ha riferito una fonte governativa turca, senza specificare se Erdogan abbia detto chi sia da condannare per l’attacco. Di “responsabilità primaria” del regime di Bashar al-Assad ha invece parlato la responsabile della politica estera dell’Unione Europea, Federica Mogherini: “Ovviamente c’è una responsabilità primaria del regime, innanzitutto e soprattutto perchè ha la responsabilità primaria di proteggere e non attaccare il suo popolo.

Siria, distrutto l'ospedale di Msf (Foto Matia Jalal)

Il ministro degli Esteri britannico, Boris Johnson, ha definito “orribili” le notizie di un “attacco chimico” in Siria, chiedendo che “i responsabili vengano portati davanti alla giustizia”: “Se non possiamo ancora essere certi di ciò che è accaduto, ha tutte le caratteristiche di un attacco del regime, che ha più volte fatto ricorso alle armi chimiche”, si legge in un comunicato diffuso dal Foreign Office. Il presidente francese François Hollande ha accusato Assad di essere responsabile del “massacro”: “Ancora una volta il regime siriano negherà l’evidenza della sua responsabilità per questo massacro: coloro che sostengono questo regime potranno ancora una volta riflettere sull’enormità della loro responsabilità politica, strategica e morale”, si legge in un comunicato diffuso dall’Eliseo. L’organizzazione per la messa la bando delle armi chimiche (Opac) si è infine detta “fortemente preoccupata” dalle notizie relative al presunto attacco, e ha reso noto di stare “raccogliendo e analizzando le informazioni di tutte le fonti disponibili” sull’accaduto. In un rapporto consegnato dal Consiglio di Sicurezza nel marzo scorso il Direttore generale dell’Opac, Ahmet Uzumcu aveva affermato che dall’inizio del 2017 si erano registrati “otto casi di presunto utilizzo di armi chimiche”, senza fornirne però la localizzazione.

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