Isis torna a fare strage con un'autobomba a Bagdad: "23 morti e 40 feriti"
L'esplosione, avvenuta in un quartiere a maggioranza sciita alla principale entrata da sud nella capitale irachena, è stato rivendicata dall'Isis. A Mosul 600mila persone intrappolate nelle zone del Califfato muoiono di fame per i prezzi del mercato nero
E' di 23 morti e oltre 40 feriti il bilancio di un attentato con autobomba a Baghdad in un quartiere a maggioranza sciita. L'atto terroristico è stato rivendicato dall'Isis. L'esplosione, avvenuta alla principale entrata da sud nella capitale irachena, ha causato anche una quarantina di feriti.
Intanto a Mosul si muore di fame perchè non si trova cibo, e si devono fare i conti con i prezzi incredibili dei generi di prima necessità. Nei quartieri occidentali ancora controllati dai jihadisti dello Stato Islamico vige il “listino” dei prezzi choc applicato dall'Isis alle oltre 600.000 persone rimaste intrappolate nelle zone del Califfato.
“Sotto l’Isis non c’era vita, semplicemente perchè non c’era verso di trovare da mangiare: 10.000 dinari iracheni (l’equivalente di circa 85 dollari) per un chilo di riso; 25 dollari una scatola di latte in polvere; 15 biglietti verdi per un litro di olio di vegetale, 14 per un chilo di farina e 8 per una scatola di conserva di legumi, il prezzo di un chilogrammo di zucchero era arrivato all’equivalente di 20 dollari americani ed una bombola di gas domestico ha toccato addirittura la cifra proibitiva di 100 dollari.
Nearly 1000 #ISIS fighters have been killed in #Mosul operation since October last year https://t.co/8vbCD0BnFA pic.twitter.com/cgLsrkzf2w
— Rudaw English (@RudawEnglish) 30 marzo 2017
Il padre di questa famiglia incontrato davanti alla sua tenda fuori dal campo profughi di Hamam al Alil (20 chilometri a sud di Mosul) mostra una sorta di pietre nere. “Queste pietre sono un prodotto petrolifero che l’Isis vendeva: è combustibile e ci serve per cucinare”, ma bruciarlo nelle case rende l’aria tossica, quindi lo si usa solo all’esterno. Ancora più nocivo il surrogato dello zucchero distribuito nei mercati nelle zone di Isis. L’anziano uomo ci consegna una bustina con dentro una polvere bianca finissima: “E’ un prodotto chimico, costa 10 dollari e lo usiamo come zucchero anche se ha un gusto forte”.
