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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Terrorismo

Chi sono i terroristi degli attentati di Parigi

Mentre l'inchiesta va avanti vengono diffuse le identità di alcuni dei terroristi responsabili degli attentati di venerdì 13 novembre. Ecco le persone della cellula jihadista belga e francese coinvolte nelle stragi

Per il primo ministro francese Manuel Valls gli attentati di Parigi di venerdì 13 novmebre sono stati organizzati in Siria. Bernard Cazeneuve, ministero dell'Interno invece aveva detto che il piano era stato studiato in Belgio. Intanto procedono le indagini della procura di Parigi. E spuntano i nomi degli attentatori che sono stati identificati: LeMonde ha raccolto tutti i profili dei terroristi, quelli morti nelle stragi e quelli ancora in fuga.
 

Ismael Omar Mustafa-2ISMAËL OMAR MOSTEFAÏ - Soprannominato "l'attentatore della porta accanto" Omar Ismail, 29 anni, si è fatto esplodere al Bataclan. Era nato nella banlieue di Parigi e aveva alle spalle otto condanne per piccoli reati ed era schedato per la sua vicinanza ad ambienti dell'Islam radicale. "Attentatore? Io lo credevo in Siria" ha detto la mamma, che non sapeva nemmeno che il figlio fosse tornato in Francia. Moglie, due fratelli, due sorelle, due figlie e perfino un cane pitbull, silenzioso e cortese, non ha mai destato alcun sospetto


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SAMY AMIMOUR - Amimour nella sala da concerto Bataclan: 28 anni, ex autista di autobus, era nella lista dei potenziali terroristi da quando si era recato in Yemen nel 2012. La polizia francese aveva emesso un mandato di cattura internazionale nel 2013 dopo alcuni sospetti viaggi in Siria. Suo padre è arrivato fino a Raqqa per convincerlo a tornare in Francia. Ma amimour ha insistito per restare con Isil, donna che aveva sposato. Si faceva chiamare Abu Hajia (che significa guerra). 





BILAL HADFI - Hadfi, noto come il "jihadista con la faccia da bambino", è stato uno dei due attentatori allo Stade de France. Vent'anni, nazionalità francese, viveva però a Neder-over Heembeek, in Belgio, dove è cresciuto frequentando le scuole a Diest. Sembra che fino a qualche anno fa fosse un adolescente tipico, ossessionato dal calcio e dai social network: sul suo profilo Facebook (adesso chiuso) erano presenti diversi post con le notizie delle squadre di cui era tifoso.

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Negli ultimi due anni qualcosa è cambiato: ha iniziato a frequentare gli estremisti e si è trasformato in un giovane jihadista. Ha anche combattuto in Siria di recente con il soprannome di  Abu Al-Moudjahid Belgiki e Bilal Al Mouhajir. Quando è tornato i servizi segreti non lo hanno più rintracciato. Si è fatto esplodere davanti al gat H dello Stade de France ma quell'esplosione non ha fatto vittime.


AHMAD AL-MOHAMMAD - Sarebbe questo il vero nome del kamikaze accanto a cui è stato trovato il passaporto siriano, dopo l'esplosione allo Stade de France. Ma ancora sul caso si sta indagando e non ci sono conferme che abbia chiesto lo status di rifugiato in Serbia.

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Le sue impronte digitali sarebbero le stesse registrate in Grecia qualche mese fa. Una delle ipotesi è che quest'uomo abbia usato un passaporto falso per rientrare in Europa, dopo che il suo nome fosse già nella lista dell'antiterrorismo.

I FRATELLI ABDESLAM: BRAHIM E SALAH - Entrambi responsabili degli attacchi ai bar presso place de la Republique, Brahim è morto mentre per Salah è scattata la caccia all'uomo: cittadino francese di origine belga, la polizia ha emesso un mandato di cattura internazionale e diffuso foto descrivendolo come "altamente pericoloso".

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Le informazioni diffuse dalla polizia francese su Salah Abdeslam

Entrambi i fratelli sono amici d'infanzia di quella che è stata definita la "mente" degli attacchi Abdelhamid Abaaoud: sono cresciuti insieme nel quartiere musulmano di Bruxelles, Molenbeek, dove pochi giorni dopo i fatti di Parigi si sono svolti alcuni blitz. E' stato diffuso un video della stanza in cui i fratelli hanno alloggiato poco prima dell'attentato. Il terzo fratello Abdeslam è stato arrestato e rilasciato poco dopo: ha lanciato un appello a Salah perché si consegni alla polizia. 

ABDELHAMID ABAAOUD - Oggi si fa chiamare Abou Omar Soussi, dal nome della regione del sud-ovest del Marocco da dove la sua famiglia è originaria. Oppure Abou Omar el-Baljiki, “il belga”.

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Arrivato a combattere in Sira all’inizio del 2013, dove i guerriglieri di lingua francese, spesso non completamente a loro agio con l’arabo, vivono in gruppo, è diventato rapidamente il ras principale di questa sorta di comunità, responsabile dell’addestramento dei nuovi arrivati in vista di attentati sul suolo europeo, anche se sotto il controllo delle alte sfere dello Stato Islamico. Il blitz della polizia francese a Saint Denis aveva come obiettivo la sua cattura. Ma l'uomo, che sarebbe la mente degli attentati e colui che ne ha curato la logistica, è ancora in fuga. 

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