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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Le lacrime della bimba liberata dall'Isis: "Credevo non sareste mai arrivati"

Il pianto della piccola Aysha è diventato il simbolo di questa guerra. In braccio ai militari iracheni che hanno appena liberato il suo villaggio vicino Mosul dal giogo dei miliziani, la bambina racconta l'orrore dell'oppressione: suo padre è stato ucciso, tanti bambini come lei sono stati portati via

Le lacrime della piccola Aysha hanno commosso il mondo, perché il quel pianto disperato c'è tutto l'orrore della guerra. In un video, che sta facendo il giro del web, la piccola irachena ringrazia i militari che hanno appena liberato Kafer Takhareem, il villaggio in cui vive a pochi chilometri da Mosul, dal 2014 sotto il controllo dell'Isis.

Ai soldati, la piccola racconta di aver perso il padre, ucciso dai terroristi nei combattimenti, e di essere rimasta nel villaggio insieme alla madre, senza acqua né cibo per tre giorni. Tra le lacrime, Asyha ringrazia i militari. "Credevo che non sareste mai arrivati", dice piangendo, mentre si offre di "baciarvi i piedi" in segno di gratitudine.

Il drammatico racconto di Aysha: il video

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"Gli uomini dell'Isis hanno portato via così tanti bambini dal nostro villaggio e non sappiamo cosa sia successo loro. Alcuni sono morti. I miliziani hanno costretto mia madre a consegnare soldi e gioielli e siamo rimasti senza niente". Il video si chiude con l'immagine commovente di un soldato che prende in braccio la piccola, ancora in lacrime, e i due si allontanano dall'inquadratura, mentre vengono distribuiti acqua e vivere ai bimbi del villaggio. 

Oltre 4.000 persone sono fuggite dalle zone intorno a Mosul dall'inizio dell'offensiva militare per riconquistare la città. Lo ha detto Peter Hawkins, il rappresentate dell'Unicef per l'Iraq, sottolineando che le condizioni dei bambini in almeno uno dei campi per i rifugiati sono "molto, molto precarie".

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