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Giovedì, 28 Marzo 2024
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Bahrain, termina il Gran Premio tra le polemiche

La Formula 1 ha riportato l'attenzione del mondo sulle difficili condizioni dell'opposizione nel Paese, ma ora che i piloti se ne sono andati rischia di tornare l'oblio

E’ terminato il Gran Premio di Formula 1 del Bahrain, ma non sono finite le critiche e le rivolte. Ieri i manifestanti hanno lanciato molotov e bruciato pneumatici mentre si trovavano in prossimità delle piste. Sempre domenica, la polizia ha usato i gas lacrimogeni per disperdere alcuni attivisti che si erano riuniti vicino alla capitale Manama, come riporta Euronews.


La morte di un manifestante nella notte tra venerdì e sabato ha contribuito ad aumentare la tensione. La polizia non ha inoltre voluto rendere il corpo del 36enne alla famiglia. “Volevano evitare che da una parte ci fosse la Formula 1 e dall’altra i funerali. Non volevano che i funerali, che avrebbero mobilitato le folle, distogliessero l’attenzione del mondo” ha dichiarato un portavoce dell’opposizione.


Si tratta ufficialmente della 36esima vittima della rivoluzione, iniziata un anno fa. La scorsa edizione del Gran Premio del Bahrain venne proprio annullata a causa delle manfestazioni della popolazione sciita, che chiedeva la fine del regno della famiglia sunnita Al Khalīfa. Il re  Hamad bin Isa Al Khalifa, che ha assistito alla corsa automobilistica, ha espresso la propria “gratitudine” agli organizzatori, sottolineando il proprio “impegno personale per promuovere le riforme”, la “riconciliazione” e un “dialogo sincero” tra la popolazione, come riporta il quotidiano francese Le Figaro.


La fine del Gran Premio rischia però di spengere i riflettori sulla difficile situazione in corso in Bahrain. Giusto ieri, la procura di Manama aveva rilasciato un comunicato, nel quale rassicurava i giornalisti circa le condizioni di salute di Abdel Hadi al-Khawaja, militante di cittadinanza danese condannato all’ergastolo che dell’8 febbraio sta portando avanti lo sciopero della fame.  Lo stesso ambasciatore della Danimarca gli avrebbe fatto visita ieri, per informarsi sul suo stato di salute. L’uomo è stato condannato con l’accusa di aver cercato di rovesciare la monarchia sunnita, ma proprio oggi la Corte di Cassazione si troverà a dover analizzare nuovamente il suo dossier.
 

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