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Martedì, 16 Aprile 2024
Mondo Siria

Aleppo, il grido di dolore dell'Unicef: "Bambini lasciati morire, mancano le scorte"

Un medico sul campo: "I bambini con poche possibilità di sopravvivenza troppo spesso vengono lasciati morire perché le scorte sono poche e limitate". Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia. "L'Onu ha smesso di contare i bambini morti in Siria nel 2013"

Più di cento bambini sono stati uccisi e centinaia sono stati feriti da venerdì scorso nella parte orientale di Aleppo: lo riferisce l'Unicef, spiegando che "i bambini di Aleppo sono intrappolati in un incubo". "Non ci sono parole per descrivere le sofferenze che questi bambini stanno vivendo", ha dichiarato Justin Forsyth, vice direttore generale dell'Unicef.

Il sistema sanitario ad Aleppo Orientale è al collasso. Sono rimasti circa 30 medici, ci sono pochissime attrezzature o medicine d`emergenza per curare i feriti, mentre cresce il numero di casi di traumi.

Un medico sul campo ha detto all'Unicef che i bambini con poche possibilità di sopravvivenza troppo spesso vengono lasciati morire perché le scorte sono poche e limitate. "Niente può giustificare un tale violenza sui bambini e una tale non curanza del valore della vita umana. La sofferenza - e il suo impatto sui bambini - è sicuramente la cosa peggiore che abbiamo visto".

"Ad Aleppo non si muore da oggi. È un calvario disumano che dura da 6 anni, dove sono morti bambini innocenti nell’indifferenza mondiale" dice Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia. "Inutile girarci troppo intorno. Le Nazioni Unite hanno smesso di contare i bambini morti in Siria nel 2013, quando erano circa 11 mila. Ora si teme che le vittime minori si siano almeno quintuplicate rispetto ad allora ed anche se non ci sono dati certi sono certamente cifre da genocidio". 

L'inferno di Aleppo (Ansa)

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