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Mercoledì, 24 Aprile 2024
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Barcellona, l'autista-killer in fuga e l'imam "cattivo maestro": cosa sappiamo finora

E' ancora caccia a Younes Abouyaaqoub, l'autista del van bianco autore della strage e El Pais pubblica intanto una sua presunta foto mentre si allontana poco dopo l'attentato. Gli inquirenti indagano sull'imam Abdelbaki Es Satty, il possibile "cervello" della cellula di Ripoll

E' caccia all'uomo in tutta Europa per rintracciare Younes Abouyaaqoub, il giovane marocchino che era al volante del furgone della strage di Barcellona, mentre ieri le autorità della regione hanno dichiarato smantellata la cellula di Ripoll, considerata responsabile degli attacchi. Gli inquirenti non sanno dove sia e non ecludono che possa aver attraversato la vicina frontiera con la Francia. I componenti della cellula di Ripoll, la località ai piedi dei Pirenei da cui provenivano molti dei giovani membri del gruppo, erano 12. L’unico rimasto a piede libero appare essere proprio Abouyaaqoub. Altri cinque sono rimasti uccisi a Cambrils e, tra loro, il diciassettenne Moussa Aboukabir in un primo momento considerato protagonista della strage di Barcellona. Altri tre sono detenuti. Due dei componenti sono morti in una casa di Alcanar, saltata in aria mercoledì notte. In questo sito sono state rinvenute 120 bombole di butano, oltre a tracce di materiali utili per la costruzione di un ordigno, come il pericoloso triperossido di triacetone (TATP), spesso usato dallo Stato islamico (Isis) nei suoi attentati.

L’Isis, attraverso la sua agenzia di propaganda Amaq, ha rivendicato gli attentati. La polizia catalana ritiene che, in realtà, il doppio attentato di giovedì sia stato un ripiego proprio dopo l’accidentale deflagrazione di Alcanar: la cellula terroristica puntava a colpire in maniera ancor più devastante “uno o più obiettivi”, per usare le parole del capo della polizia catalana Josep Luis Trapero, a Barcellona. Alcuni media iberici hanno ipotizzato che nel mirino fosse anche la Sagrada Familia, il simbolo della capitale catalana progettato e mai terminato dall’architetto Antoni Gaudì. 

Attentato a Barcellona, morti e feriti sulla Rambla

Es Satty, il "cervello" della banda

Test del Dna accerteranno se, tra i due morti di Alcanar, ci sia anche Abdelbaki Es Satty, l’imam 40enne, sul quale si sono appuntate le attenzioni degli inquirenti come possibile “cervello” della banda. Il religioso è ritenuto colui che ha radicalizzato il gruppo di giovani di origine marocchina che faceva centro su Ripoll. La polizia ne ha perquisito la casa. Es Satty sta emergendo come una figura di una certa caratura. El Pais ed El Mundo hanno raccontato che l’imam è stato in carcere e lì è entrato in contatto con detenuti legati ad al Qaida e agli attentati sui treni che, a marzo 2004, costarono la vita a ben 191 persone a Madrid. Inoltre si è appreso anche che l’imam lo scorso anno ha risieduto in una città del Belgio, Vilvoorde, nota perché punto di partenza fino al 2014 per molti jihadisti diretti in Siria per combattere al fianco dell’Isis.

Caccia all'uomo in tutta Europa

Parlando a Radio Catalogna, Forn ha ribadito che non ci sono indizi su dove sia finito l’esponente della cellula di Ripoll, responsabile del doppio attentato costato la vita a 14 persone e rivendicato dall’Isis, ma che la polizia catalana collabora con quella degli altri paesi europei perché “la ricerca è effettuata in tutti i paesi dell’Europa”. Abouyaaqoub è l’ultimo a piede libero della cellula di Ripoll. Da due giorni lo si cerca e non si esclude che sia passato in Francia. Tre giorni fa fu segnalato un Kangoo bianco alla polizia transalpina dalle autorità iberiche. Oggi la polizia ha confermato che il ragazzo era alla guida del furgone che ha falciato 13 tra turisti e passanti sulla Rambla di Barcellona. Tra questi, tre cittadini italiani.

Intanto El Pais ha diffuso alcune immagini che mostrerebbero proprio Abouyaaquoub mentre si allontana a piedi attraverso La Boqueria, il famoso mercato a pochi passi dalle Ramblas. 

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