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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Mosul, allarme dell'Onu: "1,5 milioni di civili a rischio, usati come scudi umani"

O'Brien, vicesegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari: "Le famiglie sono a grave rischio di finire nel fuoco incrociato o di essere prese di mira da cecchini"

Il vicesegretario generale delle Nazioni Unite per gli affari umanitari, Stephen O'Brien, ha espresso preoccupazione per i civili di Mosul a fronte del via libera annunciato oggi dal premier iracheno all'offensiva contro i jihadisti dello Stato islamico (Isis), che controllano la città dal giugno del 2014. 

"Sono estremamente preoccupato per la sicurezza di circa 1,5 milioni di persone che vivono a Mosul - ha detto O'Brien - le famiglie sono a grave rischio di finire nel fuoco incrociato o di essere prese di mira da cecchini".

"A seconda dell'intensità e della portata dei combattimenti, nel peggiore degli scenari sono fino a un milione le persone che potrebbero essere costrette a fuggire dalla città", ha aggiunto in un comunicato.

In base alle stime americane in città sono rimasti al massimo 5 mila combattenti, ma è accertato come tengano i civili come ostaggi e scudi umani. I sobborghi di Mosul sono anche sotto il fuoco dell’artiglieria pesante americana e francese, cannoni da 155 mm con una gittata di oltre 30 km. 

Offensiva a Mosul contro Isis (Ansa)

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