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Giovedì, 28 Marzo 2024

Berlino, l'attentato poteva essere evitato: "Sottovalutata la pericolosità di Amri"

Nella bufera l'antiterrorismo tedesco. Secondo quanto riportato dal quotidiano Sueddeutsche Zeitung era stato identificato sette volte, ma registrato come "allerta 5": "Atto di violenza poco probabile"

BERLINO (GERMANIA) - L'antiterrorismo tedesco avrebbe sottovalutato il pericolo rappresentato dal tunisino Anis Amri, il presunto autore della strage al mercatino di Natale di Berlino. La centrale tedesca per la lotta al terrorismo si è occupata della figura di Amri a più riprese ("minimo sette volte") nel corso del 2016, ma ha giudicato poco probabile che questi potesse compiere un attentato, scrive il quotidiano Sueddeutsche Zeitung.

ALLERTA LIVELLO 5 - Malgrado diversi indizi, l'antiterrorismo, su una scala da 1 a 8 (dal più pericoloso al meno pericoloso), ha attribuito ad Amri il livello 5, che significa che "un atto di violenza è poco probabile". Le autorità tedesche avevano già ammesso, poco dopo la strage, che il tunisino era noto ai servizi di polizia e schedato come individuo potenzialmente pericoloso da alcuni mesi. Da febbraio a settembre di quest'anno era stato persino messo sotto sorveglianza della polizia di Berlino perché si temeva preparasse un attentato. Poi il suo nome era stato archiviato in mancanza di elementi sufficienti, secondo la procura di Berlino.

Berlino, attentato al mercatino di Natale (Foto Ansa)

Attentatore ucciso a Milano - Foto B&V Photographers

LA FOTO PRIMA DELLA STRAGE - La Sueddeutsche Zeitung scrive anche, citando fonti vicine alle indagini, che Amri, poco prima di lanciare il camion sulla folla del mercatino, avrebbe inviato una foto di se stesso alla guida e un sms nel quale scriveva: "Prega fratello mio, tutto va bene, lo vuole Dio, sono nell'auto, prega per me".

ISIS, RIVENDICAZIONE "AUTENTICA" - Le autorità tedesche hanno giudicato "autentica" la rivendicazione dei terroristi dello Stato islamico (Isis) dell'attentato a Berlino del 19 dicembre scorso, costato la vita a 12 persone. Lo ha detto oggi una portavoce della Procura federale tedesca dopo aver annunciato il rilascio del 40enne tunisino fermato ieri a Berlino perchè sospettato di essere un fiancheggiatore dell'attentatore Anis Amri.

RILASCIATO IL TUNISINO - Le indagini hanno appurato che il tunisino fermato ieri "non è il presunto contatto di Anis Amri", il 24enne tunisino ucciso venerdì scorso dalla polizia italiana, "quindi l'uomo è stato rilasciato", ha detto la portavoce Frauke Koehler. L'uomo era stato fermato perchè sospettato di essere il destinatario di una fotografia e di un messaggio inviati da Amri poco prima di piombare alla guida di un tir contro la folla di un mercatino di Natale di Berlino.

LA FRENATA DEL TIR - La portavoce ha quindi confermato quanto pubblicato da diversi media secondo cui la corsa del tir sarebbe stata bloccata dal sistema di frenata automatica anticollisione presente sul mezzo, che ha fermato la corsa del camion dopo 70-80 metri: "Questo è il motivo per cui sono state evitate conseguenze peggiori". 

IL CAMIONISTA POLACCO - Infine, Koehler ha precisato che il camionista polacco a cui era stato rubato il tir, Lukasz Urban, era già morto al momento dell'attacco, mentre inizialmente gli investigatori avevano lasciato intendere che si era battuto per fermare il mezzo.

Fonte: Süddeutsche Zeitung →
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