Bimbo caduto nel pozzo: trovato morto il piccolo Julen
Rinvenuto il corpo del bimbo caduto in un pozzo nei pressi di Malaga, in Spagna. Incessante il lavoro dei soccorritori, ma le operazioni hanno subìto rallentamenti a causa della composizione del terreno. La Spagna si stringe al dolore dei genitori, José e Vicky, che avevano già perso un bambino
Julen, il bimbo caduto nel pozzo, è morto. Il corpo del bimbo di due anni e mezzo, precipitato in un pozzo profondo un centinaio di metri lo scorso 13 gennaio, è stato localizzato ad una profondità di 70 metri. "All'una e 25 di questa notte, le squadre di soccorso sono arrivate nel punto del pozzo dove si trovava Julen ed hanno localizzato il corpo senza vita del piccolo". E' questa la dichiarazione che, poco dopo le due di notte, ha rilasciato un portavoce delle autorità locali alle centinaia di giornalisti che hanno seguito per giorni le complesse operazioni di soccorso che hanno coinvolto ingegneri, minatori e volontari.
Bimbo nel pozzo, Julen non ce l'ha fatta
I soccorritori hanno lavorato duramente per 13 giorni nella speranza di salvare il bimbo di due anni intrappolato in un pozzo artesiano nei pressi di Malaga. Col passare delle ore si erano fatte sempre più flebili le speranze di trovarlo in vita. Poco fa il triste epilogo di una vicenda che ha tenuto col fiato sospeso la Spagna e il mondo intero: il bambino è stato trovato senza vita dai soccorritori. Nessuno si era illuso da quando il bimbo di due anni e mezzo, lo scorso 13 gennaio, era caduto in un pozzo di campagna abbandonato - largo 25 centimetri e profondo più di cento metri - a Totalán nei dintorni di Malaga, in Spagna.
"Sfortunatamente ... nonostante così tanto impegno da così tante persone, non è stato possibile salvarlo... Le nostre più sentite condoglianze alle loro famiglie". Così si legge in un tweet pubblicato su Twitter dalla Guardia Civil.
Desgraciadamente...a pesar de tanto esfuerzo de tanta gente, no fue posible...#DEPJulen
— Guardia Civil 🇪🇸 (@guardiacivil) 26 gennaio 2019
Nuestras más sinceras condolencias a sus familiares pic.twitter.com/VVJck6QQeC
Morto il bimbo caduto nel pozzo
Non si sono mai sentiti segnali di vita da parte di Julen, intrappolato a circa 70 metri di profondità. Eppure, per tanti giorni, la macchina dei soccorsi ha lavorato senza sosta per cercare di recuperare il bimbo. Vigili del fuoco, Guardia Civil e altre squadre specializzate nei soccorsi avevano prima scavato un tunnel verticale parallelo al pozzo, poi erano entrati in azione i minatori, per realizzare una galleria orizzontale di 4 metri in grado di connettere tunnel e pozzo. Hanno lavorato in un ambiente privo di luce e aria, sdraiati o in ginocchio. Le operazioni dei soccorritori avevano subìto rallentamenti a causa della composizione del terreno, che in alcuni tratti era formato da roccia. Per questo motivo, era stato necessario l'intervento della Guardia Civil, che aveva fatto brillare due micro cariche di dinamite per consentire l'avanzamento dei lavori.
Bimbo nel pozzo, la dinamica di una tragedia assurda: com'è caduto il piccolo Julen
La Spagna si stringe al dolore dei genitori, José e Vicky (nella foto qui sotto). Proprio loro, insieme ai soccorritori, avevano cercato di mantenere viva la speranza. "Voglio credere con tutte le forze che mio figlio sia ancora vivo. Nessuno può capire ciò che stiamo passando, io so che tantissimi genitori ci stanno vicino e dicono di capirci ma possono solo immaginare il nostro dolore", aveva detto nei giorni scorsi il papà di Julen, José Rossello, che nella vita ha già perso un figlio, morto per arresto cardiaco a tre anni.
Bimbo caduto nel pozzo: la tragedia e l'inchiesta
Ora bisognerà accertare le responsabilità di quella che non sembra essere proprio una fatalità. Come ha fatto il bambino a cadere in un pozzo profondo un centinaio di metri? E perché nessuno si era preoccupato di metterlo in sicurezza? Sul caso il tribunale di Malaga ha aperto un'inchiesta per ricostruire con esattezza l'accaduto. La tragedia è avvenuta in un terreno di proprietà di alcuni parenti della famiglia Rossello. Tutto ha avuto inizio alle 13:57 di domenica 13 gennaio, quando al centro di emergenza di Malaga è arrivata una telefonata. A chiamare era una donna: "Un bambino è caduto in un buco di circa 40 centimetri di diametro. Dovete salvarlo, la madre sta piangendo e urlando". A quanto si è appreso, la donna e suo marito stavano facendo una passeggiata quando hanno sentito delle urla provenire da una proprietà rurale vicino a Totálan, una città a pochi chilometri da Malaga, in Andalusia. Il proprietario del terreno e sua moglie, cugini dei genitori del bambino, erano in stato di choc e non avevano ancora allertato i soccorsi. Così sono stati i due escursionisti a telefonare al 112.
Nei giorni scorsi la Guardia Civil ha iniziato ad interrogare i testimoni per ricostruire i fatti. Il padre di Julen, José, ha detto che poco prima della tragedia la moglie stava facendo una telefonata, mentre lui teneva d’occhio il bambino. L’uomo si è distratto qualche secondo per cercare un pezzo di legna da ardere, quando una sua parente si è accorta che Julen era scappato. Il padre ha provato ad inseguirlo, ma quando stava per raggiungerlo - era a circa 15 metri di distanza - Julen è scomparso nelle viscere della terra. L’uomo ha iniziato a rimuovere le pietre dal bordo del pozzo tentando di raggiungere disperatamente il bambino con la sua mano. Ha sentito Julen piangere, poi più nulla.
La mappa dei tunnel scavati dai soccorritori (da www.lavanguardia.com)
Le indagini sul bimbo caduto nel pozzo
Il pozzo era stato scavato per cercare l’acqua. Gli inquirenti hanno interrogato sia il capo dell’azienda che ha eseguito la trivellazione, sia il proprietario della fattoria. I due si sarebbero rimpallati le responsabilità a vicenda. Antonio Sánchez, capo della compagnia Triben Perforaciones, ha detto alla Guardia Civil che il pozzo era stato coperto. L’uomo ha aggiunto che quando ha visto le immagini dell’incidente ha notato che il terreno sembrava essere più basso, per cui - a suo dire - nell’area sarebbero stati eseguiti altri lavori. L’unica cosa certa è che le trivellazioni non avevano i permessi necessari, come confermato da fonti del governo regionale andaluso la settimana scorsa. Le stesse fonti hanno sottolineato che il dipartimento minerario regionale non aveva alcuna documentazione sulla trivellazione.
Il messaggio della Guardia Civil spagnola: "Il nostro cuore è con Julen"
Nuestro corazón sigue junto a Julen, su familia y todas las personas que participan en el rescate
— Guardia Civil 🇪🇸 (@guardiacivil) 25 gennaio 2019
#MuyGrandes#ServiryProteger #AllíDondeNosNecesites 📲 #062
Todos #SinDescansoNiDesaliento por Julen pic.twitter.com/7HuVJL7s9V