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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Brexit, l'Europa pronta al terremoto: un incubo da 37 miliardi di euro

Euroscettici avanti nei sondaggi. Il ministro delle finanze avverte Londra: pronte misure di emergenza e nuove tasse. "Limitato impatto su economia italiana, ma effetti imprevedibili"

La maggior parte dei britannici vuole uscire dall'Unione Europea. Quando manca una settimana  al referendum che porterà alle urne i cittadini del Regno Unito, i sondaggi danno una "Brexit" come lo scenario di riferimento, anche se molti rimangono gli indecisi.
L'Europa intera si interroga sulle conseguenze dopo la caduta dei mercati finanziari, ormai convinti che la Brexit trionferà il prossimo 23 giugno.  
La 'Brexit' non provocherebbe la fine dell'Europa ma, secondo l'ex presidente della commissione Ue Romano Prodi, se gli scambi commerciali e l'area di libero scambio rimarrebbero, ad essere danneggiata sarebbe l'immagine dell'Europa specie nei confronti di Paesi come l'India, l'Australia, la Nuova Zelanda, il Canada, che vedono l'Europa con gli occhiali britannici".

COSA CAMBIA CON LA BREXIT - "Lasciare la Ue causerebbe un buco di 30 miliardi di sterline nei conti pubblici del Paese e avrebbe un impatto sugli investimenti, colpirebbe le famiglie e danneggerebbe l'economia britannica" ha detto il ministro delle Finanze del Regno Unito George Osborne, schierato sul fronte del "Remain": scuole, ospedali e difesa subiranno tagli del budget. "Avrei la responsabilità di tentare di recuperare la stabilità delle finanze pubbliche e questo singificherebbe un budget d'emergenza nel quale dovremmo aumentare le tasse e ridurre la spesa". Una tesi sostenuta anche da Alistair Darling, ex ministro delle finanze del rivale partito laburista, che ha gestito i conti pubblici britannici durante la crisi finanziaria globale. "Sono più preoccupato ora di quanto lo fossi nel 2008".

EFFETTO A CATENA IN EUROPA - Stallo e incertezza istituzione: la Brexit sarebbe un grave problema per tutti i paesi dell'Unione europea, e potrebbe diventare modello per altri paesi dove c'è una maggioranza che vuole lasciare l'Europa. Il monito arriva dal ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan:  "Non ho una previsione - ha detto il ministro intervenendo su Rai 1 - ma leggo i sondaggi che indicano una prevalenza di quelli che vogliono lasciare. Succederebbero tante cose non positive e si entrerebbe in una fase di incertezza istituzionale con due anni di negoziati e non sarebbe una trattativa facile". 

Unione Europea

GLI EFFETTI SULL'ITALIA - I paesi più colpiti sarebbero quelli più legati all'Inghilterra come l'Irlanda e la Francia. Per il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia l'impatto sull'economia italiana è sicuramente più limitato.  "Vi ricordo che l'Europa - ha ricordato Boccia - è il mercato più ricco del mondo e ha un debito aggregato inferiore agli Usa e una grande potenzialità con cui a volte non facciamo i conti".

LE BANCHE SOTTO STRESS - Una uscita della Gran Bretagna della Ue sarebbe comunque uno shock di una portata difficile da determinare che mette in subbuglio il mercato finanziario come ricorda Carlo Cimbri, amministratore delegato di Unipol. 
L'incertezza la si riscontra sui mercati finanziari dove aumenta la volatilità. "Difficile capire cosa succederebbe, la verità è che non c'è una risposta - ha sottolineato Salvatore Rossi, presidente dell'istituto di vigilanza sulle assicurazioni -  Speriamo che per il bene dell'Europa prevalga nel popolo del Regno Unito la volontà di restare".

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