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Venerdì, 29 Marzo 2024
PEDOFILIA

"Le carezze e poi il bagno con i bimbi nudi": ambasciatore italiano rischia l'ergastolo

Il Corriere della Sera riporta che "dagli accertamenti già compiuti sul telefono e forse anche sul computer sarebbe emerso materiale compromettente: c’è chi parla di foto di natura pedopornografica"

Daniele Bosio, ambasciatore di Italia in Turkmenistan, è stato arrestato questo fine settimana a Manila a seguito di informazioni fornite alla polizia da una associazione per la difesa dei diritti dell'infanzia. Lo ha confermato il ministro della Giustizia filippino, Leila de Lima. "Rimarrà in carcere durante l'inchiesta preliminare del procuratore", ha aggiunto la guardasigilli filippina. "E' stato sorpreso in compagnia di tre bambini, dagli 8 ai 12 anni", ha detto Leila de Lima. Né il ministro e né la polizia hanno fornito precisazioni sulle accuse a carico del diplomatico, ma La Stampa riporta invece che nei confronti del nostro diplomatico ci sono al momento due capi di imputazione: la violazione della legge che riguarda la normativa contro il traffico di esseri umani e la violazione della legge che riguarda invece la normativa contro abuso, sfruttamento e discriminazione di minori. Quest’ultima prevede l’ergastolo come massima pena.

Il ministro De Lima ha sottolineato che Bosio non potrà avvalersi dell'immunità diplomatica poiché è stato arrestato in un Paese in cui non era in servizio. Daniele Bosio è detenuto nel carcere di Binan, ad una quarantina di chilometri di Manila, secondo la polizia.

Secondo la versione dei bambini, così come la riporta il South China Morning Post citando un comunicato della polizia, il diplomatico, che era nelle Filippine per una vacanza, li avrebbe portati nel suo alloggio dove "li avrebbe personalmente lavati strofinando i loro corpi nudi, dando poi loro del cibo e del denaro".  L'ambasciatore avrebbe detto agli investigatori che i tre erano bambini di strada che si era portato in vacanza da Manila e che avevano informato i loro genitori.

Il Corriere della Sera riporta inoltre che "dagli accertamenti già compiuti sul telefono e forse anche sul computer sarebbe emerso materiale compromettente: c’è chi parla di foto di natura pedopornografica".

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