L'Inghilterra dopo la Brexit riparte dal nucleare cinese: "Garantirà sicurezza energetica"
Cinesi e francesi costruiranno in dieci anni la nuova centrale atomica di Hinkley Point sulla costa del Sussex: il via libera del governo di Teresa May al progetto da 18 miliardi di euro
Il gruppo China General Nuclear Power Corporation, insieme al colosso francese Electricité de France, partner del governo inglese, finanzieranno per due terzi la centrale nucleare di Hinkley Point in Gran Bretagna. Dopo mesi di incertezza, l'esecutivo guidato dal premier inglese Teresa May ha dato il via libera alla costruzione di una nuova centrale nucleare sulla costa del Sussex, a Hinkley Point, per un impegno di spesa prevista in 18 miliardi di euro.
Una decisione in controtendenza rispetto ai vicini paesi europei, necessaria in previsione dell'esaurimento dei giacimenti nel Mare del Nord e per non dover dipendere da forniture dall'estero. Se il futuro energetico del paese si baserà sulle rinnovabili (soprattutto eolico) "il nucleare sarà parte importante del piano per assicurare al paese sicurezza energetica e basse emissioni - si legge nella nota del governo inglese che nella revisione del progetto di Hinkley Point "introdurrà una serie di misure per migliorarne la sicurezza".
LE POLEMICHE. Per un periodo di 35 anni, a partire dal 2025, a Edf viene assicurato un prezzo dell'energia venduta pari a 92,5 sterline a megawatt per ora, il doppio dei costi attuali. Una liquidità essenziale per Edf, zavorrata da 37 miliardi di debiti, alle prese con i continui rinvii per l'apertura della nuova centrale di Flamnville in Normandia, e alle prese con una difficile integrazione con il gruppo Areva che detiene i brevetti della tecnologia nucleare, era fondamentale avere il via libera dal governo conservatore di Londra. A Hinkley Point verrà utilizzata la stessa tecnologia Epr che sta causando mille problemi al cantiere normando. Stessa sorte per l'altro appalto vinto dai francese per un impianto, più piccolo, in Finlandia.
