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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cina / Cina

Cina, l'attivista Chen lascia l'ambasciata Usa

Pechino ha chiesto agli Stati Uniti delle scuse formali, e oggi è attesa nel Paese Hillary Clinton

Il caso dell’attivista Chen Guangcheng rischia di raffreddare i rapporti tra Washington e Pechino. L’avvocato cinese, che la settimana scorsa era riuscito a scappare dalla sua abitazione dove si trovava agli arresti domiciliari, aveva infatti trovato rifugio nell’ambasciata americana a Pechino. Si apprende oggi, come scrive il quotidiano Le Monde, che l’attivista cieco sarebbe stato trasferito in un ospedale della capitale, dove è stato raggiunto dalla famiglia.


Il caso di Chen, uno dei dissidenti cinesi più famosi in Occidente, ha creato una forte tensione tra Pechino e Washington, tanto che la Cina ha chiesto agli Stati Uniti delle scuse formali per aver accolto l’attivista, e ha espresso un forte malcontento accusando Washington di aver interferito negli affari interni del Paese. Proprio oggi inoltre è attesa in Cina Hillary Clinton, segretario di Stato americano, in visita a Pechino per discutere di questioni strategiche ed economiche.


“I media occidentali hanno dipinto Chen come una patata bollente per le autorità cinesi. Ora sta mettendo in difficoltà Washington”. Così scrive il giornale locale Global Times, aggiungendo che “i media occidentali hanno dipinto Chen come un attivista e un eroe cieco, immagine condivisa da alcuni cinesi. Questo ha dato a Chen un’impressione sbagliata circa la sua importanza negli Stati Uniti e della sua influenza personale in Cina”.


Chen è uno degli attivisti più famosi del Paese. Cieco da quando era bambino, l’avvocato autodidatta si è battuto contro la politica cinese del figlio unico, denunciando le sterilizzazioni e gli aborti forzati a cui sono state costrette molte donne. Chiuso in carcere per quattro anni, l’uomo si trova agli arresti domiciliari. Fuggito dalla sua abitazione la settimana scorsa, ha diffuso un video nel quale denunciava gli abusi commessi dalle forze dell’ordine contro di lui e contro la sua famiglia.
 

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