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Giovedì, 28 Marzo 2024
Verso un cambiamento

Perché la Cina non ha vaccinato gli anziani?

Pechino è responsabile per la scarsa e inefficace campagna di comunicazione sull'importanza del vaccino. Il governo centrale punta a concentrare i suoi sforzi per garantire una maggiore protezione agli anziani

Se la Cina intende allentare la presa sulla guerra al coronavirus, rivedendo la strategia Zero Covid imposta dal 2020, deve innanzitutto affrontare una sfida complicata: convincere decine di milioni di anziani a vaccinarsi.

Nelle ultime settimane, il presidente Xi Jinping ha visto davanti ai suoi occhi una manifestazione di dissenso e frustrazione generale dei cinesi a causa delle restrizioni anti virus in più di 20 città del paese. I cittadini cinesi sono scesi in strada per chiedere la cancellazione della politica Zero Covid e le dimissione di Xi Jinping, il leader che ha prestato il volto alla strategia nazionale anti virus. A seguito delle proteste scoppiate nei principali centri urbani cinesi, Pechino ha deciso di allentare alcune misure e restrizioni della strategia Zero Covid, nonostante l'alto numero dei casi di positività ancora registrati. 

Perché le recenti proteste in Cina non sono come quelle di Piazza Tiananmen

In diversi distretti delle città di Pechino, Shanghai, Zhengzhou e Guangzhou sono state sollevate alcune restrizioni e rimossi diversi vincoli. E stando a quanto riporta Reuters, la Cina annuncerà già dal 7 dicembre un allentamento dei suoi protocolli di quarantena per il Covid 19, come la possibilità per i positivi di osservare un periodo di isolamento in casa, e una riduzione dei test di massa.

Vaccinare gli anziani 

Il passo in avanti più inaspettato è il cambiamento di narrativa del governo sul virus. La vicepremier cinese, Sun Chunlan, ha bollato la variante Omicron meno letale dei precedenti ceppi, aprendo a una nuova fase in cui la Cina si troverà ad affrontare nuove situazioni e nuovi compiti. Di cosa si tratta? Il governo centrale punta a concentrare i suoi sforzi per garantire una maggiore protezione agli anziani. Solo recentemente la Repubblica popolare ha riconosciuto di avere tassi relativamente bassi di vaccinazione Covid tra gli anziani, che hanno maggiori probabilità rispetto ai più giovani di ammalarsi gravemente o morire a causa del virus. 

Solo guardando i dati si comprende il motivo dell'accelerazione del governo cinese. Nel paese ci sono circa 85 milioni di persone - un terzo dei 267 milioni di cittadini cinesi over 60 - che non hanno ricevuto una terza dose di vaccino necessaria per un alto livello di protezione contro la variante Omicron. Tra le persone di età pari o superiore a 80 anni, circa il 40% è completamente vaccinato con le tre dosi richieste contro la variante Omicron, la più diffusa nel paese.

Proteste in Cina, la diretta

Il governo centrale sta facendo pressione sulle autorità locali per portare al 90% la soglia degli ultra 80enni completamente vaccinati (con terza dose, quindi) entro la fine del prossimo gennaio. Per le persone delle fasce di età che vanno dai 60 ai 79 anni, la copertura contro il Covid deve raggiungere il 95%. Un grande passo da compiere in breve tempo: secondo i dati ufficiali, infatti, solo il 68% degli over 60 e 70 ha ricevuto la terza dose del vaccino.

Perché pochi anziani cinesi sono vaccinati? 

Perché così tanti anziani non sono vaccinati? Innanzitutto, le persone tra la fascia di età che va dai 60 agli 80 anni nutrono una profonda diffidenza nei confronti dei vaccini cinesi (la Cina utilizza solo vaccini nazionali e non adotta quelli stranieri con tecnologia a mRNA), nonché temono conseguenze fisiche dopo la somministrazione dei prodotti. La fiducia nei vaccini cinese è stata anche intaccata da una serie di scandali sanitari che ci sono stati negli ultimi anni. 

Uno studio pubblicato questo mese dalla rivista Lancet ed effettuato a Singapore ha messo in luce che le persone che hanno ricevuto tre dosi di vaccini cinesi, prodotti dai gruppi farmaceutici Sinovac e Sinopharm di proprietà statale, avrebbero quasi il doppio delle probabilità di sviluppare forme gravi del Covid rispetto a coloro che hanno ricevuto tre dosi di vaccino con tecnologia ad mRNA. Quelli che sono immunizzati con vaccini cinesi avrebbero anche il 50% in più di probabilità di essere ricoverati in ospedale. 

La Cina ha somministrato in totale più di 3,4 miliardi di dosi di vaccino, ma i numeri sono calati perché le autorità hanno indirizzato sin da subito le risorse economiche e gestionali alla prevenzione e al contenimento del virus: il numero delle vaccinazioni giornaliere è così sceso da 24,7 milioni a 123mila dosi. 

Cosa può cambiare dopo le proteste in Cina

Ma c'è anche una fetta della popolazione anziana che invece prova fiducia nelle direttive del governo cinese, guardando con ottimismo il numero basso di casi e di decessi rispetto ai dati registrati nei paesi stranieri. Il governo di Pechino è però anche responsabile per la scarsa e inefficace campagna di comunicazione sull'importanza del vaccino per le persone anziane. A differenza di altri paesi che hanno dato priorità all'immunizzazione delle persone anziane e quelle più fragili, la Cina ha fatto partire la sua campagna di vaccinazione dagli operatori sanitari e dai cittadini in età lavorativa.

Resta la paura del virus

Mentre molti cinesi sono rassicurati dalle intenzioni del governo di allentare alcune restrizioni della politica Zero Covid, ci sono tante altre persone che adesso temono di essere infettate dal virus: il paese, che ha adottato improvvisi lockdown e chiuso le frontiere nazionali, non vanta un'immunità di gregge. Diversi esperti internazionali hanno messo in guardia la Cina per il rischio di un aumento dei decessi (ufficialmente sopra i 5200 dal 2020), in caso non venga incrementata la copertura vaccinale. 

Il governo centrale teme che un abbandono della politica Zero Covid possa far sgonfiare quella bolla sicura in cui i cinesi vivono da quasi tre anni e portare al collasso il sistema sanitario nazionale. Uno studio dello scorso anno presenta infatti dati allarmanti: la Cina ha meno di cinque letti in terapia intensiva ogni 100mila abitanti, rispetto ai quasi 30 di Taiwan e agli oltre 10 della Corea del Sud e della Thailandia. Per far ripartire il paese, il partito comunista deve incoraggiare le persone anziane a vaccinarsi contro il coronavirus. 

Come la Cina sta allentando la politica zero-covid

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