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Giovedì, 25 Aprile 2024
CINA / Cina

Cina, madre tibetana si dà fuoco per protesta

E' la 38esima persone che si immola dal febbraio del 2009. Intanto le autorità di Pechino hanno arrestato 600 persone nella città di Lhasa

Sale a 38 il numero di tibetani che dal 2009 si sono immolati per protestare contro la dominazione cinese.  

A darsi fuoco questa volta è stata Rikyo, una 33enne madre di 3 bambini. La donna è morta sul colpo dopo essersi immolata vicino al monastero Jonang Zamthang Gonchen, nella regione di Ngaba (Alba per i cinesi), come riporta l'agenzia di stampa Ansa

Ondate di arresti - Intanto la polizia sta perlustrando la città di Lhasa, capitale della regione autonoma del Tibet dove pochi giorni fa due monaci si sono dati fuoco per protestare contro le autorità cinesi. Le forze dell'ordine avrebbe arrestato almeno 600 persone, tra i quali vi sarebbero anche coloro che hanno assistito all'immolazione dei due religiosi, avvenuta davanti al tempio di Jokang. I pellegrini provenienti da altre città sarebbero stati inoltre espulsi da Lhasa. 

Le autorità hanno allontanato i giornalisti presenti nella capitale, e la maggior parte delle informazioni sono arrivate ai media mondiali tramite Radio Free Asia. A confermare la notizia degli arresti è però stato Thubten Samphel, portavoce del governo tibetano in esilio che ha detto alla Bbc di avere dei contatti e degli informatori nella capitale. “Ci hanno riferito che i tibetani che non sono originari di Lhasa sono stati espulsi e rimandati nelle loro località di origine”, ha detto Samphel, come riportato dal sito dell'emittente britannica. 

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